K metro 0 – Roma – Nei primi sette mesi del 2025 sono sbarcati in Italia 36.545 migranti via mare, con un incremento moderato del 9,15 per cento rispetto ai 33.480 dello stesso periodo del 2024, ma in netto calo del 58,7 per cento rispetto agli 88.464 dello stesso periodo del 2023. I dati aggiornati,
K metro 0 – Roma – Nei primi sette mesi del 2025 sono sbarcati in Italia 36.545 migranti via mare, con un incremento moderato del 9,15 per cento rispetto ai 33.480 dello stesso periodo del 2024, ma in netto calo del 58,7 per cento rispetto agli 88.464 dello stesso periodo del 2023. I dati aggiornati, resi noti dal ministero dell’Interno, mostrano un quadro in linea con lo scorso anno e ben distante dai picchi osservati due anni fa.
Secondo quanto appreso da “Agenzia Nova”, la Libia si conferma il principale Paese di partenza, con 32.690 persone salpate al 31 luglio, in aumento del 67 per cento rispetto alle 19.580 dello stesso periodo del 2024: circa l’89,5 per cento dei migranti sbarcati in Italia nel 2025 è partito dalle coste libiche. In forte calo, invece, le partenze dalla Tunisia – dove oggi si è recata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni -, passate da 12.052 a 2.393, con una diminuzione dell’80,1 per cento: la flessione si fa ancora più marcata – pari al 96 per cento – se si considerano i circa 60 mila arrivi registrati nello stesso periodo del 2023. Più contenuti quest’anno i flussi dalla Turchia (848 contro 1.318, pari a un calo del 35,7 per cento), mentre hanno osservato un leggero aumento – del 15,8 per cento – quelli dall’Algeria (614 contro 530).
La Sicilia continua a concentrare la maggior parte degli sbarchi (30.296), seguita da Calabria (1.572), Toscana (772), Sardegna (751) e Puglia (683). Seguono, con numeri inferiori, Marche, Campania, Liguria, Emilia-Romagna, Abruzzo e Lazio. Per quanto riguarda le nazionalità dei migranti dichiarate al momento dello sbarco, in testa figura il Bangladesh (11.863), seguito da Eritrea (5.051), Egitto (4.519), Pakistan (2.962), Etiopia (1.625), Sudan (1.400), Somalia (1.341), Siria (1.119) e Guinea (853). A seguire, Iran, Tunisia, Nigeria, Algeria, Mali, Costa d’Avorio, nonché altre nazionalità minori (2.126).
Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), da gennaio al 26 luglio sono stati intercettati e riportati in Libia 13.243 migranti (di cui 11.508 uomini, 1.180 donne e 410 minori). Sulla stessa rotta del Mediterraneo centrale si contano 368 morti e 291 dispersi. Per confronto, nel 2024 l’Oim aveva registrato 21.762 migranti riportati in Libia, con 665 decessi e 1.034 dispersi. Nel solo mese di luglio, l’Oim ha inoltre facilitato dalla Tunisia il rimpatrio volontario di 1.096 migranti attraverso 38 voli, portando a oltre 5 mila il totale dall’inizio dell’anno. Nel frattempo, si registra un’intensificazione della rotta dalla Libia orientale verso la Grecia: oltre 10 mila migranti sono sbarcati a Creta da gennaio, quasi il doppio dell’intero 2024. Le autorità greche hanno sospeso per tre mesi l’esame delle domande di asilo presentate da chi arriva via mare dal Nord Africa.