K metro 0 – Dublino – L’Irlanda ha appena fatto il punto sulla sua politica nazionale in materia di droga. Il bilancio non è drammatico, ma nemmeno rassicurante: più consumi, più cocaina, più cannabis, più uso combinato di sostanze. Eppure, l’approccio resta quello sanitario, e non repressivo. Una linea che può sembrare minoritaria nel panorama
K metro 0 – Dublino – L’Irlanda ha appena fatto il punto sulla sua politica nazionale in materia di droga. Il bilancio non è drammatico, ma nemmeno rassicurante: più consumi, più cocaina, più cannabis, più uso combinato di sostanze. Eppure, l’approccio resta quello sanitario, e non repressivo. Una linea che può sembrare minoritaria nel panorama europeo, ma che in realtà è quella che più sta facendo scuola.
L’Irlanda, infatti, si prepara a voltare pagina: il governo ha pubblicato un’analisi indipendente della National Drugs Strategy 2017–2025, realizzata da Grant Thornton per il Ministero della Salute. Secondo il rapporto, il Paese ha compiuto progressi significativi nella riduzione del danno, grazie a programmi di distribuzione di naloxone e a servizi di analisi delle sostanze. A migliorare sono anche governance e cooperazione tra le agenzie locali, con più attenzione alle risposte “su misura” nei diversi territori. Ma le difficoltà restano: servizi di prevenzione ancora troppo frammentati, assenza di un coordinamento efficace e poca integrazione con le cure per l’alcol, nonostante i consumi siano spesso intrecciati.
I dati pubblicati dall’Health Research Board (HRB) sono chiari: nel 2024 la cocaina è diventata la sostanza più segnalata nei trattamenti per dipendenza, superando anche l’eroina. L’indagine Healthy Ireland 2023 mostra che il 7,8% degli adulti ha fatto uso di cannabis nell’ultimo anno, mentre il 4,4% ha usato cocaina, con picchi tra i giovani tra i 25 e i 34 anni. È aumentato anche il consumo combinato di più droghe, e la correlazione tra uso di sostanze, alcol e tabacco resta molto forte.
di Sandro Doria