K metro 0 – Gaza – I bombardamenti dei carri armati di Israele hanno ucciso almeno 14 palestinesi in un accampamento di tende di sfollati nella parte occidentale della città di Gaza, a nord dell’enclave. Lo hanno dichiarato le autorità sanitarie locali, riprese dai media israeliani. I medici hanno affermato che i carri armati di stanza a nord
K metro 0 – Gaza – I bombardamenti dei carri armati di Israele hanno ucciso almeno 14 palestinesi in un accampamento di tende di sfollati nella parte occidentale della città di Gaza, a nord dell’enclave. Lo hanno dichiarato le autorità sanitarie locali, riprese dai media israeliani. I medici hanno affermato che i carri armati di stanza a nord del campo di Shati hanno sparato due colpi contro le tende che ospitavano le famiglie sfollate. Lo riporta L’Adnkronos.
Dalle prime ore di questa mattina, gli operatori sanitari dell’ospedale al-Quds di Gaza City hanno curato 118 palestinesi rimasti feriti mentre attendevano la distribuzione di aiuti nei pressi dell’incrocio di Nabulsi, nella parte sud-occidentale della città, ha reso noto la Mezzaluna Rossa, aggiungendo che una persona è stata uccisa.
Non ci sono stati commenti immediati da parte dell’esercito israeliano.
Oms: “Attaccata 3 volte nostra residenza nella Striscia di Gaza”
“La residenza del personale dell’Oms a Deir al Balah, nella striscia di Gaza, è stata attaccata 3 volte oggi, così come il suo magazzino principale”, ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in un post su X.
“L’esercito israeliano – ha riferito – è entrato nella struttura, costringendo donne e bambini a evacuare a piedi verso Al-Mawasi, nel mezzo di un conflitto in corso. Il personale maschile e i familiari sono stati ammanettati, spogliati, interrogati sul posto e sottoposti a controlli con armi da fuoco. Due membri del personale dell’Oms e 2 familiari sono stati arrestati. Tre sono stati successivamente rilasciati, mentre un membro del personale rimane in stato di detenzione. Non appena è stato possibile accedervi, 32 membri dello staff dell’Oms e i loro familiari sono stati evacuati presso l’ufficio dell’Oms”.
“L’Oms chiede l’immediato rilascio del personale detenuto e la protezione di tutto il suo personale”, ha sottolinea Ghebreyesus, che ha aggiunto: “L’ultimo ordine di evacuazione a Deir al Balah ha interessato diverse sedi dell’Oms, compromettendo la nostra capacità di operare a Gaza e spingendo il sistema sanitario ulteriormente verso il collasso. Il magazzino principale dell’Oms situato a Deir al Balah si trova all’interno della zona di evacuazione ed è stato danneggiato ieri quando un attacco ha causato esplosioni e un incendio al suo interno. Con il magazzino principale non funzionante e la maggior parte delle forniture mediche a Gaza esaurite, l’Oms è gravemente limitata nel supportare adeguatamente ospedali, team medici di emergenza e partner sanitari, già gravemente a corto di medicinali, carburante e attrezzature. L’Oms – ha concluso il Dg dell’agenzia – invita urgentemente gli Stati membri a contribuire a garantire un flusso costante e regolare di forniture mediche a Gaza. In quanto principale agenzia per la salute, compromettere le operazioni dell’Oms sta paralizzando l’intera risposta sanitaria a Gaza. Un cessate il fuoco non è solo necessario, è ormai atteso”.