Cultura, Soldi pubblici al film del presunto assassino di Villa Pamphili, verifica del ministero

Cultura, Soldi pubblici al film del presunto assassino di Villa Pamphili, verifica del ministero

K metro 0 – Roma – Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, l’uomo arrestato in Grecia e indagato per la donna e la bimba trovate morte a Villa Pamphili a Roma, nel 2020 ottenne un finanziamento di quasi un milione di euro di fondi pubblici attraverso un tax credit dal ministero dei Beni culturali per realizzare

K metro 0 – Roma – Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, l’uomo arrestato in Grecia e indagato per la donna e la bimba trovate morte a Villa Pamphili a Roma, nel 2020 ottenne un finanziamento di quasi un milione di euro di fondi pubblici attraverso un tax credit dal ministero dei Beni culturali per realizzare il suo film “Stelle della Notte”, ambientato nella Capitale. A darne notizia, in esclusiva, è il quotidiano online “Open”, che cita anche il numero preciso del decreto (il 2872 del 27 novembre 2020) e l’importo esatto del tax credit accordato: 863.595,90 euro. Sulla vicenda, il ministero della Cultura ha avviato degli approfondimenti.

La data del decreto del direttore generale cinema e audiovisivo è del 27 novembre 2020, quando il ministero dei beni culturali era guidato da Dario Franschini nel governo Conte bis. “Il progetto – si legge su Open – è stato presentato da una società di produzione internazionale di Malta, la Tintagel Films Llc, che è appunto quella che si è inventato Kaufmann con la falsa identità di Rexal Ford. Al ministero ha inviato un progetto definito del film, la necessaria revisione contabile dei costi sostenuti, la richiesta di finanziamento e il suo passaporto americano”. La pratica, secondo quanto riferisce il quotidiano, si sarebbe conclusa nel 2023, quando la somma è stata scontata in banca.

La Direzione generale cinema e audiovisivo del ministero della Cultura – riporta Nova – ha replicato precisando che, “il beneficio fiscale è stato ammesso non alla società statunitense, bensì al produttore esecutivo italiano Coevolutions srl, che ha presentato la domanda preventiva nel 2020 e la domanda a consuntivo nel 2023. Entrambe le domande – si legge in una nota – erano e sono formalmente regolari. In particolare, la domanda a consuntivo è completa della certificazione dei costi rilasciata da un revisore ufficiale dei conti. Fra l’altro il credito in questione risultava ceduto a un istituto bancario. La domanda a consuntivo era pertanto corredata di tutta la documentazione richiesta dalla normativa vigente”.

“La Direzione generale cinema e audiovisivo si è immediatamente attivata per svolgere ulteriori e necessari approfondimenti – sottolinea la nota -. Se dal loro esito dovesse emergere un uso irregolare del credito d’imposta, oltre alla revoca immediata del beneficio concesso, il produttore verrebbe escluso dai benefici della legge Cinema per cinque anni e le fattispecie emerse verrebbero segnalate ai competenti organi giudiziari”.

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