K metro 0 – Gaza – Le notizie di questa mattina sulle vittime nei pressi di un punto di soccorso gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), un organismo di recente creazione sostenuto da Stati Uniti e Israele, seguono un avvertimento delle Nazioni Unite sulle modalità con cui vengono attualmente distribuiti gli aiuti nella Striscia. Si tratta
K metro 0 – Gaza – Le notizie di questa mattina sulle vittime nei pressi di un punto di soccorso gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), un organismo di recente creazione sostenuto da Stati Uniti e Israele, seguono un avvertimento delle Nazioni Unite sulle modalità con cui vengono attualmente distribuiti gli aiuti nella Striscia. Si tratta più o meno dello stesso luogo in cui il Ministero della Salute, guidato da Hamas, afferma che le forze israeliane hanno ucciso 31 persone domenica, cosa che Israele nega.
La Gaza Humanitarian Foundation (GHF) sostiene di distribuire milioni di pasti, ma ci sono dubbi al riguardo perché devono essere preparati e molte persone non hanno accesso a strutture per cucinare. Ci sono solo una o due strutture, per preparare i cibi, che secondo la GHF saranno ampliate, dove si radunano migliaia di persone, molte delle quali per arrivarci hanno dovuto camminare a lungo durante la notte. Sembra che la dichiarazione rilasciata questa mattina dall’IDF, che fa sembrare la vicenda piuttosto circoscritta, sia in aperta contraddizione con le informazioni che la BBC e altri stanno ricevendo dalle scene, in termini di testimoni che parlano di una grande quantità di sparatorie in corso.
Intervenuto ieri sera al programma Newshour della BBC World Service, il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha affermato che il modo in cui vengono distribuiti gli aiuti umanitari nella zona è “disumanizzante” e “inaccettabile”. “È straziante. Non posso credere che gli aiuti umanitari vengano forniti in tali circostanze. È inaccettabile, è disumanizzante e spero davvero che si riconsideri l’assoluta necessità di far arrivare gli aiuti umanitari rapidamente e non attraverso il sistema attuale”, ha detto.
Hamas, accusa Israele di “un crimine orribile e intenzionalmente ripetuto” e di aver attirato “civili affamati” nei suoi centri di distribuzione di aiuti sostenuti dagli Stati Uniti per poi aprire il fuoco su di loro. Nella giornata di oggi sono morte almeno 27 persone.
“I cosiddetti centri di distribuzione di aiuti, situati in zone rosse esposte e pericolose sotto il controllo dell’esercito di occupazione, si sono trasformati in bagni di sangue di massa, attirando civili affamati a causa della carestia paralizzante e dell’assedio sempre più stretto”, si legge nella dichiarazione pubblicata su Telegram.
Decine di palestinesi sono rimasti uccisi mentre si riunivano per raccogliere aiuti in un centro di distribuzione. In sostanza il modello delle Nazioni Unite, prevede di portare gli aiuti ai centri abitati, distribuiti in 400 siti nella Striscia di Gaza. Ciò significa che migliaia di civili affamati sono costretti ad avvicinarsi ai soldati israeliani.
Il nuovo modello, organizzato dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF) privata e supervisionato da appaltatori americani per la sicurezza, si basa su grandi centri di distribuzione a cui i palestinesi devono rivolgersi. Ora, questi centri sono protetti dall’esercito israeliano, quindi, si trovano in zona sotto il controllo dell’Idf. Questo, almeno, è il caso di quello nel sud di Gaza, dove si sono verificate le sparatorie.