Tajani: La reazione di Israele a Gaza assume forme drammatiche ed inaccettabili

Tajani: La reazione di Israele a Gaza assume forme drammatiche ed inaccettabili

K metro 0 – Roma – La reazione del governo israeliano “a un terribile e insensato atto terroristico (come quello del 7 ottobre), sta purtroppo assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili”. Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani all’informativa urgente del governo sulla situazione della Striscia di Gaza in corso

K metro 0 – Roma – La reazione del governo israeliano “a un terribile e insensato atto terroristico (come quello del 7 ottobre), sta purtroppo assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili”. Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani all’informativa urgente del governo sulla situazione della Striscia di Gaza in corso alla Camera dei deputati. Lo riferisce Nova.

Quanto avviene a Gaza “suscita un dolore immenso. La popolazione della Striscia sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo”, ha aggiunto. “I bombardamenti devono finire, l’assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato. Hamas deve liberare immediatamente tutti gli ostaggi che ancora sono nelle sue mani, che hanno il diritto di tornare alle proprie case”, ha proseguito. 

Per il titolare della Farnesina l’unica prospettiva possibile per la pace nella Striscia di Gaza è “l’avvio di un processo politico che porti a due Stati che convivano in pace e sicurezza”. “Queste sono le priorità del governo, su cui stiamo lavorando con un’azione a 360 gradi con tutti i nostri partner, a partire da quelli europei e dal segretario di Stato statunitense Marco Rubio, con cui stiamo portando avanti un’intensa azione diplomatica per riannodare i fili del dialogo e fermare la catastrofe”, ha aggiunto. “Sono stato il primo ministro degli Esteri europeo a recarsi dopo il 7 ottobre nelle aree colpite da Hamas, per manifestare solidarietà e vicinanza alle vittime della follia terroristica invitando il governo a una reazione proporzionata”, ha proseguito Tajani.

Da amico di Israele “è fondamentale porre subito fine all’escalation e all’emergenza umanitaria nella Striscia”, ha ribadito Tajani. L’azione di pressione su Israele ”ha già prodotto i primi risultati: l’afflusso di aiuti è ripreso negli ultimi giorni. Nel fine settimana sono entrati a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom anche i 15 camion italiani che abbiamo donato al Programma alimentare mondiale e che abbiamo fatto uscire dal porto di Ashdod”, ha spiegato. “Sappiamo che questo non è sufficiente e continuiamo a lavorare affinché l’afflusso di aiuti venga intensificato, attraverso ulteriori azioni concrete sul terreno, perché per noi è con i fatti che si aiutano i palestinesi, non con i proclami o con scelte demagogiche”, ha aggiunto.

Tajani ha poi annunciato che proprio in queste ore “stiamo portando a termine una nuova evacuazione da Gaza di 31 palestinesi, parenti di cittadini italiani o detentori di permesso di soggiorno”. Il governo italiano è “tra i principali governi occidentali ad aver dispiegato operazioni di evacuazione da Gaza. Abbiamo consentito a oltre 700 persone di lasciare la Striscia, tra cittadini italiani, italo-palestinesi, detentori di permesso di soggiorno e loro familiari diretti”, ha aggiunto. Parlando degli aiuti umanitari nella Striscia Tajani ha spiegato che con l’iniziativa Food for Gaza “da marzo dello scorso anno abbiamo fatto arrivare nella Striscia oltre 110 tonnellate di aiuti alimentari, sanitari e beni di prima necessità. Abbiamo voluto realizzarla da subito con il Programma alimentare mondiale e la Croce rossa internazionale, istituzioni autorevoli e imparziali, che godono della fiducia di entrambe le parti, che abbiamo coinvolto sin dal primo momento nell’iniziativa”. Food for Gaza, ha aggiunto il ministro ha “il pieno sostegno di Israele e dell’Autorità nazionale palestinese. Il ministro degli Esteri israeliano Sa’ar e il primo ministro palestinese Mustafa l’hanno indicata più volte come un modello da seguire. È stata anche elogiata dall’Unione Europea e dal G7”, ha detto Tajani.

L’impegno del governo italiano “non si limita alla pur doverosa assistenza umanitaria. Stiamo già lavorando in vista della ricostruzione di Gaza. Si tratta di una priorità ben chiara, perché, voglio dirlo ancora una volta, il nostro obiettivo sono due Stati”, ha sottolineato il titolare della Farnesina. “I nostri esperti, provenienti dall’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, collaboreranno con i loro colleghi palestinesi nelle attività di progettazione e ricostruzione, grazie a un finanziamento di 5 milioni di euro a un progetto delle Nazioni Unite”, ha aggiunto.

Per Tajani l’espulsione dei palestinesi da Gaza “non è e non sarà mai un’opzione accettabile, voglio ribadirlo anche oggi in quest’Aula con la massima chiarezza”. “Il rafforzamento delle forze di sicurezza palestinesi, oltre al completo disarmo e all’estromissione di Hamas, è un pilastro essenziale per la creazione del futuro Stato palestinese. Uno Stato che può nascere solo da un autentico processo negoziale che conduca a un riconoscimento reciproco con lo Stato di Israele”, ha aggiunto.

“Sosteniamo con convinzione il piano arabo a guida egiziana per la ripresa e alla ricostruzione della Striscia, che è incompatibile con qualsiasi ipotesi di sfollamento forzato”, ha proseguito. “Siamo convinti che il ruolo dei Paesi arabi moderati sia la chiave di volta per costruire una nuova architettura politica e di sicurezza nella regione”, ha dichiarato Tajani, sottolineando che l’Italia punta ad essere “un punto di riferimento solido e affidabile per l’Autorità Nazionale palestinese, così come per Israele”, perché “il dialogo resta la via maestra”.

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