K metro 0 – Gerusalemme – Le Forze israeliane hanno colpito nel corso della giornata di oggi oltre 150 obiettivi in tutta la Striscia di Gaza, “tra cui postazioni missilistiche anticarro, cellule terroristiche, strutture militari e centri operativi in cui i terroristi operavano per compiere attacchi terroristici contro le truppe”. È quanto si legge in
K metro 0 – Gerusalemme – Le Forze israeliane hanno colpito nel corso della giornata di oggi oltre 150 obiettivi in tutta la Striscia di Gaza, “tra cui postazioni missilistiche anticarro, cellule terroristiche, strutture militari e centri operativi in cui i terroristi operavano per compiere attacchi terroristici contro le truppe”. È quanto si legge in una nota diffusa dalle Idf su Telegram, secondo cui “le truppe stanno continuando la loro attività operativa contro le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza, smantellando siti infrastrutturali terroristici ed eliminando i terroristi”.
I militari israeliani hanno ucciso almeno 104 persone negli attacchi lanciati da questa mattina in diverse zone della Striscia di Gaza. Lo ha riferito l’emittente panaraba di proprietà qatariota “Al Jazeera”, secondo cui un ultimo attacco ha colpito un veicolo a Khan Yunis, nel sud dell’enclave, uccidendo almeno quattro persone.
Il ministero degli Affari esteri della Giordania dal canto suo ha condannato fermamente “l’attacco israeliano all’ospedale europeo di Khan Yunis”, nel sud della Striscia di Gaza, che l’ha reso “completamente fuori servizio”. Lo ha affermato il portavoce ufficiale del ministero, l’ambasciatore Sufyan al Qudah, in una dichiarazione trasmessa dall’emittente del Regno “Al Mamlaka”, affermando che l’attacco “costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario, nonché una chiara violazione della Convenzione di Ginevra del 1949 relativa alla protezione delle persone civili in tempo di guerra”.
Al Qudah ha espresso il fermo rifiuto del Regno “della continua aggressione israeliana contro Gaza, dei continui attacchi sistematici contro civili e obiettivi civili nella Striscia, della distruzione di strutture vitali che forniscono servizi essenziali ai cittadini e del continuo ricorso da parte di Israele alla fame e al blocco come armi per spingere i palestinesi allo sfollamento forzato”. Il funzionario ha messo in guardia dalle “conseguenze delle continue violazioni israeliane a Gaza e in Cisgiordania e dalle loro ripercussioni sulla sicurezza e la stabilità della regione”.
Al Qudah ha invitato la comunità internazionale “ad assumersi le proprie responsabilità legali e morali, a costringere Israele a cessare immediatamente l’aggressione contro Gaza, ad aprire i valichi destinati alla consegna degli aiuti umanitari alla Striscia e a rispettare i legittimi diritti del popolo palestinese a stabilire il proprio Stato indipendente, sulla base dei confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale, come unico modo per raggiungere una pace globale e giusta nella regione”.