K metro 0 – Tel Aviv – Rappresentanti israeliani e turchi si sono incontrati mercoledì 9 aprile in Azerbaigian per creare un meccanismo di coordinamento mirati a prevenire incidenti in Siria. Durante l’incontro, la delegazione israeliana ha chiarito in modo inequivocabile che qualsiasi cambiamento nel dispiegamento di forze straniere in Siria, in particolare l’istituzione di
K metro 0 – Tel Aviv – Rappresentanti israeliani e turchi si sono incontrati mercoledì 9 aprile in Azerbaigian per creare un meccanismo di coordinamento mirati a prevenire incidenti in Siria.
Durante l’incontro, la delegazione israeliana ha chiarito in modo inequivocabile che qualsiasi cambiamento nel dispiegamento di forze straniere in Siria, in particolare l’istituzione di basi turche nell’area di Palmira, è una linea di demarcazione e sarà considerata una grave violazione. Questo è quanto ha riferito una fonte al Jerusalem Post.
Il team israeliano per i colloqui con la Turchia era guidato dal capo del Consiglio di sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi e dal segretario militare del governo, Brig. Gen. Roman Gofman.
Israele ha in precedenza comunicato che la prevenzione di tali minacce è responsabilità del governo di Damasco, guidato da Ahmed al-Sharaa. E che qualsiasi azione che metta in pericolo Israele metterà in pericolo anche il governo siriano, ha sottolineato la fonte.
“Continueranno gli sforzi per stabilire questo meccanismo”, ha così rivelato una delle fonti turche, senza fornire ulteriori dettagli sulla portata o sulla tempistica dei colloqui. L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tuttavia confermato in un comunicato che una delegazione israeliana guidata dal consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi ha avuto colloqui con funzionari turchi in Azerbaigian mercoledì.
Non sono stati forniti tuttavia dettagli sui colloqui. L’iniziativa arriva una settimana dopo che Israele ha intensificato i bombardamenti aerei sulla Siria, descritti come un avvertimento al nuovo governo di Damasco. Israele ha inoltre accusato la Turchia di voler trasformare la Siria in un protettorato turco.
La Reuters ha riferito la scorsa settimana che le squadre militari turche hanno ispezionato almeno tre basi aeree in Siria dove potrebbero dispiegare forze nell’ambito di un patto di difesa congiunto con Damasco, prima che Israele colpisse i siti con attacchi aerei.
La Turchia e Israele – che si sono scambiati baruffe diplomatiche da quando sono iniziati gli attacchi di Israele a Gaza nel 2023 – hanno dichiarato la scorsa settimana di non volersi scontrare in Siria, dove entrambi confinano.
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha confermato proprio mercoledì che sono in corso colloqui tecnici, sottolineando che tali meccanismi sono necessari per evitare incomprensioni tra le forze delle due potenze regionali. I colloqui sono stati simili, in definitiva, ai meccanismi di risoluzione dei conflitti che la Turchia ha con gli Stati Uniti e la Russia, ha dichiarato il ministro all’emittente CNN Turk.
di Sandro Doria