Automotive, il piano Ue per garantire competitività e innovazione

Automotive, il piano Ue per garantire competitività e innovazione

K metro 0 – Bruxelles – Oggi, la Commissione Europea ha presentato un Piano d’Azione mirato a garantire la robustezza, la sostenibilità e la competitività del settore automobilistico europeo, rispondendo alle sfide globali e promuovendo l’innovazione tecnologica. Il Piano mira a rafforzare il settore, stimolare la crescita e accelerare la transizione verso una mobilità a

K metro 0 – Bruxelles – Oggi, la Commissione Europea ha presentato un Piano d’Azione mirato a garantire la robustezza, la sostenibilità e la competitività del settore automobilistico europeo, rispondendo alle sfide globali e promuovendo l’innovazione tecnologica. Il Piano mira a rafforzare il settore, stimolare la crescita e accelerare la transizione verso una mobilità a basse emissioni, posizionando l’Europa come leader nel campo delle soluzioni automobilistiche innovative e sostenibili.

In un contesto globale caratterizzato da una crescente concorrenza, in particolare da parte della Cina nel settore dei veicoli elettrici, la Commissione Europea ha messo in campo un piano di investimento ambizioso: 1,8 miliardi di euro saranno destinati a garantire una catena di approvvigionamento sicura e competitiva per le materie prime necessarie alla produzione delle batterie, fondamentali per i veicoli a zero emissioni. L’obiettivo è ridurre la dipendenza strategica dai paesi terzi e rafforzare la base produttiva europea, creando le condizioni per una crescita stabile e sicura dell’industria automobilistica europea.

Nel presentare il Piano, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha sottolineato come il mercato globale offra enormi opportunità per l’innovazione, in particolare nelle soluzioni ecologiche e nelle tecnologie pulite. “Voglio che l’industria automobilistica europea assuma un ruolo di leadership a livello globale”, ha dichiarato von der Leyen. Per raggiungere questo obiettivo, la Commissione lavorerà per promuovere la produzione nazionale, con un’attenzione particolare alla produzione di batterie.

Un punto centrale del Piano riguarda la revisione degli obiettivi di emissione di CO2 per il settore automobilistico. La Commissione Europea ha risposto alle preoccupazioni sollevate dalle case automobilistiche riguardo ai rigidi standard di emissione per il periodo 2025-2027. La proposta prevede una modifica mirata al regolamento sugli standard di CO2 per auto e furgoni, che consentirebbe alle case automobilistiche di raggiungere i loro obiettivi di conformità attraverso una media delle loro prestazioni su un periodo di tre anni. In questo modo, le case automobilistiche potrebbero compensare eventuali carenze in uno o due anni con risultati superiori negli altri anni, pur mantenendo l’ambizione complessiva di ridurre le emissioni.

Un altro aspetto fondamentale del Piano d’Azione riguarda l’innovazione tecnologica. La Commissione ha annunciato la creazione dell’Alleanza Europea per i veicoli connessi e autonomi, una nuova iniziativa che riunirà i principali attori del settore automobilistico europeo con l’obiettivo di sviluppo veicoli di prossima generazione, dotati di tecnologie digitali avanzate, software e hardware necessari per garantire la transizione verso veicoli automatizzati e connessi.

Nonostante l’ambizione del Piano d’Azione, diverse forze politiche e gruppi industriali hanno sollevato critiche. I Socialisti e i Democratici al Parlamento Europeo, ad esempio, hanno espressamente dichiarato che la Commissione sta mettendo a rischio l’industria automobilistica europea, concedendo troppo tempo alle case automobilistiche per adattamenti agli obiettivi di emissione. “Mentre la Cina corre avanti nel settore dei veicoli elettrici, l’Europa rischia di rimanere indietro”, ha scritto su X il gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo

Allo stesso modo, il Partito Popolare Europeo ha accolto positivamente la maggiore flessibilità sugli obiettivi di emissione, ma ha lamentato la mancanza di una visione chiara sul futuro dei motori a combustione interna. Nonostante la Commissione abbia confermato il divieto di questi motori dal 2035, il gruppo Ppe ha espresso preoccupazione per il fatto che non sia stata menzionata la necessità di una neutralità tecnologica, che permetta l’adozione di diverse soluzioni.

Il capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, ha espresso soddisfazione per il rinvio delle multe per i costruttori, ma ha sottolineato l’insufficienza del Piano in quanto non affronta adeguatamente le problematiche relative ai veicoli pesanti, settore che presenta limiti tecnologici evidenti e che difficilmente potrà rispettare gli obiettivi di emissione previsti.

Anche il Movimento 5 Stelle ha criticato il Piano, definendolo insufficiente per affrontare le sfide strutturali del settore automobilistico. I deputati del Movimento hanno chiesto misure più incisive, con un piano industriale che preveda ingenti risorse per sostenere l’industria automobilistica, simile al programma “Sure” che ha supportato i lavoratori durante la pandemia.

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