Serbia, il presidente Vucic: “Non mi dimetto” nonostante le proteste

Serbia, il presidente Vucic: “Non mi dimetto” nonostante le proteste

K metro 0 – Belgrado – Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha annunciato che non intende dimettersi nonostante le imponenti proteste contro la corruzione, scaturite dall’incidente ferroviario di Novi Sad che ha causato 15 vittime e portato alle dimissioni del premier Milos Vucevic. “Resto per voi cittadini serbi che mi avete votato e non rinuncerò

K metro 0 – Belgrado – Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha annunciato che non intende dimettersi nonostante le imponenti proteste contro la corruzione, scaturite dall’incidente ferroviario di Novi Sad che ha causato 15 vittime e portato alle dimissioni del premier Milos Vucevic.

“Resto per voi cittadini serbi che mi avete votato e non rinuncerò mai a una Serbia di successo e progressista”, ha dichiarato Vucic in un videomessaggio diffuso sui social. Ha inoltre sottolineato che “la Serbia non ha bisogno di un governo imposto dall’estero”.

Nel suo intervento, Vucic ha ringraziato sia i manifestanti che hanno preso parte alle proteste, sia “l’enorme numero di cittadini che non sono d’accordo con il contenuto di quelle proteste” e che hanno atteso pacificamente la loro conclusione. “Si tratta di una lezione importante: mantenere la pace e la stabilità è fondamentale”, ha aggiunto, evidenziando la necessità di “iniziare presto il dialogo”.

Le manifestazioni, tuttavia, non accennano a placarsi. Agli studenti serbi, che sabato hanno bloccato il ponte sul Danubio a Novi Sad, si sono uniti agricoltori hanno parcheggiato i loro trattori vicino al Ponte della Libertà per proteggere i giovani manifestanti da eventuali aggressioni da parte dei sostenitori di Vucic.

Gli abitanti della città hanno mostrato solidarietà portando ai manifestanti cibo, tè e caffè. Durante la notte, gli studenti hanno giocato a basket e pallavolo, ascoltato musica e organizzato partite di scacchi e carte. Ieri mattina, prima di nuove proteste, sono stati visti ripulire l’area.

Le proteste sono state innescate dal crollo di una pensilina in cemento nella stazione ferroviaria centrale di Novi Sad, che ha causato la morte di 15 persone, tra cui due bambini. I manifestanti chiedono un’indagine approfondita, la pubblicazione di tutti i documenti relativi alla ristrutturazione della stazione e la punizione dei responsabili.

Nonostante la portata delle proteste, i media filogovernativi hanno cercato di minimizzare l’accaduto, diffondendo notizie false e immagini di strade vuote. Tuttavia, l’emittente RTS ha sorpreso tutti trasmettendo in diretta la protesta di Novi Sad, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone. Il Partito Progressista Serbo ha reagito duramente, accusando la tv di Stato di “violazione delle regole del giornalismo obiettivo e imparziale”.

Le tensioni rimangono alte, e il futuro politico della Serbia potrebbe essere segnato dalle prossime mosse del governo e dei manifestanti.

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