La piaga della tortura nel sistema di giustizia internazionale

La piaga della tortura nel sistema di giustizia internazionale

K metro 0 – Roma  – Dal 1961, Amnesty International ha fatto dei princìpi espressi nella Dichiarazione universale dei diritti umani la propria visione ed è impegnata ogni giorno nel mondo perché i diritti umani siano garantiti a tutte le persone. Sempre. Intervista Riccardo Noury – PORTAVOCE DI AMNESTY INTERNATIONAL. Torture in Siria, Amnesty le ha

K metro 0 – Roma  – Dal 1961, Amnesty International ha fatto dei princìpi espressi nella Dichiarazione universale dei diritti umani la propria visione ed è impegnata ogni giorno nel mondo perché i diritti umani siano garantiti a tutte le persone. Sempre.

Intervista Riccardo NouryPORTAVOCE DI AMNESTY INTERNATIONAL.

Torture in Siria, Amnesty le ha denunciate in più occasioni ma quanto questi rapporti necessitano maggiore attenzione da parte dei governi e degli organismi internazionali per non arrivare alle situazioni indegne dei nostri giorni? 

“L’accertamento delle responsabilità per le torture e altre violazioni dei diritti umani da parte dell’ex Governo di Bashar al-Assad sono state ostacolate da interessi europei, in particolare, l’impossibilità di accedere a forme di giustizia internazionale a causa del continuo veto della Russia al Consiglio di Sicurezza rispetto all’ipotesi di deferire la situazione alla Corte Penale Internazionale”.

Quanto è responsabile la politica estera europea, unita nei principi ma divisa – per interessi nazionali – nel cercare di impedire tali crimini.  La Francia e la Germania hanno emesso mandati d’arresto denunciando il regime di Assad per torture, violazioni di diritti umani e massacri di massa ma come si conciliano questi mandati d’arresto nazionali con quelli internazionali? 

“La politica estera europea ha sempre a voce contestato le violazioni dei diritti umani avvenute in Siria però non ha fatto abbastanza sicuramente per cercare alcune strade praticabili per la Giustizia Internazionale. Lo hanno fatto, è vero, singoli stati, la Francia e la Germania che hanno rispettivamente emesso mandati d’arresto e anche, per quanto riguarda la Germania, condannato funzionari dello stato siriano per torture e altre violazioni di diritti umani. Questo è stato importante ma non è ancora sufficiente”.

Quali sono i paesi che oggi continuano ad utilizzare la tortura? 

“La tortura è una violazione dei diritti umani crudele, feroce e universalmente condannata ma secondo Amnesty International risulta praticata in oltre 100 stati, quindi ufficialmente condannata ma di fatto condonata e praticata”.

Perché Amnesty International non è soddisfatta per l’approvazione in Italia della recente nuova legge contro la tortura. La legge italiana attualmente prevede la tortura come reato comune, ma aggravato se commesso dal pubblico ufficiale. Come Amnesty vi soddisfa questa distinzione? 

“L’Italia dal 2017 ha una legge contro la tortura che è stata approvata dal Parlamento dopo una campagna di Amnesty International durata quasi 30 anni. È una legge che all’inizio non ci soddisfaceva perché prevedeva la tortura come reato comune con un aggravante se commessa dal pubblico ufficiale, però poi le indagini che sono state avviate, le interpretazioni sul significato autentico della legge ed anche le prime condanne emesse ci hanno detto che quella legge era comunque utile e che sia utile lo dimostra il fatto che il Governo attuale voglia modificarla per renderla di fatto inattuabile”.

Come si possono sensibilizzare maggiormente i governi nazionali e internazionali, attraverso costanti campagne informative, sull’importanza di eliminare definitivamente la piaga della tortura?

“Credo che sia necessario ribadire un principio: che la giustizia internazionale così come la giurisdizione universale praticata dai tribunali degli stati sono strumenti importanti per eliminare l’impunità. Quindi, sono strumenti importanti, questi della giustizia, per eliminare definitivamente la piaga della tortura. Fino a quando la giustizia non funziona, la tortura resterà praticata ed anche impunita”.

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Nizar Ramadan
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