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Spagna, continua il segreto sul ritorno di Puigdemont

Spagna, continua il segreto sul ritorno di Puigdemont

K metro 0 – Madrid – A meno di 24 ore alla sessione plenaria di investitura del Parlamento catalano – con unico protagonista come candidato alla presidenza, Salvador Illa – segretezza e mistero circondano il ritorno di Carles Puigdemont in patria. Ritorno che avrà chiare conseguenze politiche e giudiziarie (sarà arrestato e portato in tribunale),

K metro 0 – Madrid – A meno di 24 ore alla sessione plenaria di investitura del Parlamento catalano – con unico protagonista come candidato alla presidenza, Salvador Illa – segretezza e mistero circondano il ritorno di Carles Puigdemont in patria. Ritorno che avrà chiare conseguenze politiche e giudiziarie (sarà arrestato e portato in tribunale), e una sessione plenaria con molte incognite, tra cui lo svolgimento e l’esito.

L’ex “presidente” e leader di Junts arriverà in Spagna tra poche ore e sarà arrestato in base al mandato di cattura che pende su di lui a causa del rifiuto della Corte Suprema di applicare la legge di amnistia al reato di malversazione di cui è accusato nel caso “procés”.

Junts mantiene tuttavia il riserbo su “ora e luogo”. Si tratta di capire ora come Puigdemont entrerà in Spagna, quando lo farà e se riuscirà ad accedere al Parlamento, che resta il suo obiettivo principale. Il segretario generale di Junts, Jordi Turull, ha lasciato intendere martedì, in un’intervista a TV3, che Puigdemont tornerà in Catalogna in incognito, senza specificare il “momento e il luogo” del suo ritorno.

Inoltre, il partito dell’ex presidente ha chiarito che se verrà arrestato chiederà la sospensione della sessione plenaria di investitura perché “essa non potrebbe svolgersi in condizioni normali”. Da notare che il presidente del Parlamento, su cui peserà la responsabilità della sessione plenaria, è proprio Josep Rull, ex ministro di Junts condannato a dieci anni di carcere per i ‘procés’, e che è stato graziato dopo aver trascorso più di tre anni in prigione.

Perché l’obiettivo principale di Puigdemont è raggiungere la sessione plenaria? All’interno, infatti, non potrà essere arrestato, fuori, qualsiasi forza dell’ordine potrà mettergli le manette. Allora Procura e Corte Suprema verrebbero informate dell’arresto e spetterebbe all’alta corte decidere la situazione del detenuto, come, ad esempio, se trasferirlo a Madrid, rilasciarlo e convocarlo a comparire davanti a quell’organo, o decretarne la reclusione a causa del rischio di fuga. Se l’ex presidente riuscisse tuttavia a raggiungere il Parlamento, il suo intervento sarebbe considerato storico.

Il partito CPS, per il momento, tace sulle conseguenze che l’arrivo di Puigdemont potrebbe avere sulle aspirazioni di Illa. L’ERC ammette che l’arresto potrebbe alterare i piani per lo svolgimento della sessione plenaria, anche se chiarisce che manterrà il suo accordo di investitura con il PSC per rendere Illa “presidente” in cambio di un nuovo modello di autonomia fiscale per la Catalogna simile al concerto basco.

Anche se la sessione plenaria dovesse essere sospesa giovedì, i repubblicani danno per scontato che si terrà in un altro giorno, probabilmente il 26 agosto, data in cui, se non ci sarà nessun candidato investito, la Catalogna andrà alle elezioni il 13 ottobre.

Uno degli obiettivi della legge di amnistia era che Puigdemont potesse tornare in Spagna in libertà, ma il giudice Pablo Llarena non lo ha reso possibile. Il risultato delle elezioni catalane, in cui è risultato vincitore il socialista Salvador Illa, ha fatto precipitare gli eventi e il patto tra PSC e ERC, da un lato, e PSC e Comuns, dall’altro, ha reso possibile il ritorno del PSC al Governo, quattordici anni dopo.

Nelle ultime ore, anche il presidente del gruppo parlamentare Junts, Albert Batet, si è espresso in questo senso, affermando che la decisione dell’ex presidente catalano di tornare per la sessione plenaria è “una decisione politica e in nessun caso personale”.  Junts spera inoltre che se Puigdemont verrà arrestato “tutte le forze democratiche saranno d’accordo nel condannare l'”atteggiamento di ribellione” della Corte Suprema nei confronti della legislatura”, compresi il PSC e il PSOE, ha detto Batet, che ha aggiunto: “Non ci rassegneremo a vedere come normale che ci sia una legge di amnistia e che la Corte Suprema non la applichi. Non è necessario essere a favore dell’indipendenza per non rimanere scioccati”.

di Sandro Doria

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