K metro 0 – Bruxelles – La zanzara tigre asiatica, (Aedes albopictus) ritenuta la specie più invasiva al mondo, si sta ora diffondendo in tutta Europa dal suo “campo base” nell’Europa meridionale. Da qui si è poi estesa in Austria, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Malta, Portogallo, Romania, Slovenia e Spagna. È stata registrata anche in Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia.

Originaria del Sudest asiatico, nella seconda metà del ‘900 si è diffusa in numerosi paesi dell’Africa, in larga parte degli Usa, in Sudamerica, Australia e nelle isole del Pacifico. In Europa è stata avvistata per la prima volta in Albania nel 1979.

In Italia è  arrivata nel 1990 con il commercio dei copertoni usati  (gli oggetti più adatti, con i loro residui di acqua stagnante, alla deposizione delle uova e al loro trasporto accidentale tra continenti). E ormai  si è ben adattata ai nostri ambienti. Tanto che a distanza di oltre 30 anni possiamo definirla “zanzara italianizzata”.

Gli esperti collegano la presenza di zanzare tigri in 13 paesi dell’UE, all’aumento della febbre dengue in Europa, dove le zanzare tigre diffondono anche altre malattie come la chikungunya (malattia virale caratterizzata da febbre e forti dolori) e il virus Zika (che può causare febbre eruzioni cutanee, dolori articolari o congiuntiviti). Sindromi che fino a poco tempo fa, erano tipicamente presenti solo in alcune parti dell’Africa, dell’Asia e delle Americhe.

Un’altra zanzara, la Aedes a Egypti, che trasmette la febbre gialla e altre malattie, si è insediata a Cipro. Secondo gli esperti il suo potenziale di diffusione in altre parti d’Europa è “preoccupante” data la sua preferenza nel pungere gli esseri umani e la sua capacità di trasmettere malattie da persona a persona e da luogo a luogo.

Le zanzare insomma sono diventate una minaccia crescente in Europa negli ultimi due decenni. E stando ai dati forniti dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), riportati da Filippa Rxby della BBC,  il cambiamento climatico sta creando condizioni favorevoli alla diffusione della zanzara tigre.

E i viaggi internazionali aumenteranno  il rischio di ulteriori focolai in Europa, avverte l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) un’agenzia indipendente dell’UE, con sede nei pressi di Stoccolma, creata nel 2005 per rafforzare le difese dell’Europa contro le malattie infettive.

La dengue inizia con sintomi simil-influenzali ma può diventare grave e, in alcuni casi, fatale. Negli ultimi anni le epidemie di massa sono aumentate. L’anno scorso sono stati registrati otto casi di infezioni multiple in Francia, quattro in Italia e due in Spagna.

La maggior parte dei casi europei sono un riflesso del movimento internazionale delle persone e del commercio. Lo scorso anno, i casi importati sono saliti a quasi 5.000.

Ma sono in aumento anche le infezioni acquisite localmente: nel 2023 sono state colpite 130 persone, rispetto alle 71 dell’anno precedente.

Il virus del Nilo occidentale, diffuso anch’esso  dalle zanzare, è ora presente in un numero di regioni europee come mai prima d’ora.

A nord di Parigi, dove alla fine di luglio si svolgeranno i Giochi Olimpici, le autorità hanno monitorato e intrappolato una zanzara tigre. La direttice dell’ECDC, Andrea Ammon, consiglia alle persone di adottare “misure di protezione personale”, aggiungendo che “l’individuazione precoce dei casi, la sorveglianza tempestiva, ulteriori ricerche e attività di sensibilizzazione sono fondamentali nelle aree d’Europa più a rischio”.