K metro 0 – Atene – Non si arresta l’inflazione in Grecia. Che ha già tolto il sonno a Mytsokakis, leader del partito di centrodestra al potere Nuova Democrazia e primo ministro dall’8 luglio 2019 al 25 maggio 2023, riconfermato il 26 giugno 2023. Secondo i dati Eurostat, a marzo la Grecia ha registrato il
K metro 0 – Atene – Non si arresta l’inflazione in Grecia. Che ha già tolto il sonno a Mytsokakis, leader del partito di centrodestra al potere Nuova Democrazia e primo ministro dall’8 luglio 2019 al 25 maggio 2023, riconfermato il 26 giugno 2023.
Secondo i dati Eurostat, a marzo la Grecia ha registrato il secondo tasso di inflazione più alto tra i paesi dell’Eurozona per i generi alimentari. In cima alla lista c’è Malta, con il 6,2%, e dopo la Grecia, dove l’inflazione alimentare si è attestata al 5,4%, c’è la Spagna al 4,4%.
Una tendenza, quella della food inflation (calcolata secondo il Food Price Index della FAO), già in atto ovunque dopo il breve calo seguito alla pandemia di Covid. Prima della crisi pandemica sui mercati si era osservata per lungo tempo una fase di stabilità. Ma già da ottobre del 20020, i prezzi delle derrate alimentari si erano alzati vertiginosamente.
In Grecia, l’impennata recente dei prezzi, soprattutto di cibo e carburante, ha scatenato le furie dei cittadini alla vigilia delle elezioni europee. E ha innescato un vivace dibattito tra i partiti su come arginare un’inflazione apparentemente inarrestabile, che è diventata il problema principale del paese secondo il 40% degli intervistati di un recente sondaggio di MEGA TV (la prima emittente privata nata in Grecia nel 1989).
L’olio d’oliva, un prodotto chiave della Grecia, ha registrato l’amento più alto (67,2%) dopo alla Spagna (70%), a fronte di una media UE del 51,5%.
Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha recentemente inviato una lettera al capo della Commissione europea Ursula von der Leyen esortandola ad agire per difendere i consumatori dalle multinazionali. Paesi Bassi, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Lussemburgo e Slovacchia hanno aggiunto la loro firma.
Il principale partito di opposizione, Syriza, di sinistra, insiste per abolire l’IVA sui generi alimentari e sui prodotti di base, citando gli esempi di altri paesi del sud dell’UE come la Spagna, che ha mantenuto l’IVA pari a zero fino a giugno 2024 e ha ridotto l’inflazione alimentare dal 16,5% nel marzo 2023 al 4,4%. nel marzo 2024.
Inoltre, la Direzione Generale dell’Energia della Commissione europea ha riaffermato che la Grecia è uno dei mercati europei di carburante più costosi.
I dati UE indicano che i prezzi del carburante in Grecia sono costantemente più alti della media UE: il prezzo al dettaglio della benzina senza piombo (al netto delle tasse) in Grecia è stato di 1,949 euro/litro, il terzo più costoso, dopo i Paesi Bassi (€ 2,046) e la Danimarca (€ 2,045). Due anni fa, Mysokakis aveva già cercato di arginare l’impennata dei prezzi. L’inflazione al consumo era salita all’8,9% nel marzo del 2022 (il livello più alto degli ultimi 27 anni) con i costi dell’energia alle stelle che hanno messo a dura prova i redditi delle famiglie. Ma dal 1° maggio dei quell’anno, erastato approvato dal governo, per la seconda volta in un anno, un aumento del salario minimo di 50 euro (se si tiene conto che in Grecia si percepiscono 14 stipendi all’anno, il salario minimo era aumentato da 773 euro a 831 euro complessivamente (di fatto, una 15esima mensilità). Con buona pace di Olli Rhen, il “frugale” finlandese che quand’era vicepresidente della Commissione europea, nel 2012, aveva approvato la richiesta della Troika di ridurre il salario minimo per sbloccare un secondo programma di aiuti per la Grecia (vedi Mario Baccianini, “Grecia: aumento del salario minimo contro l’inflazione e il caro bollette”, www.kmetro0.it, 21 aprile 2022).
Il centrodestra al governo ad Atene, nonostante il malcontento, è ancora in testa ai sondaggi, stando ai dati riportati da Sarantis Michalopoulos di Euractiv. E ha buone chances di vincere le elezioni europee con il 31%, seguito da Syriza (Sinistra europea) con il 15,7% e dal socialista Pasok (S&D) con il 12,9%.
Il Partito Comunista si attesta al 7,9%, seguito dal conservatore Soluzione Greca, un partito politico greco di estrema destra e nazionalista (fondato da Kyriakos Velopoulus) aderente al gruppo ECR (Consevatori e riformisti europei) del parlamento europeo.
Secondo le stime di Euractiv Europe Elects, Nuova Democrazia otterrà sette seggi, Syriza quattro e i socialisti tre. I greci eleggeranno in totale 21 deputati, con una soglia di sbarramento dei partiti pari al 3%.
Nel complesso, gli analisti stimano che il risultato elettorale manderà un messaggio ai partiti progressisti (Syriza, Pasok e altri minori): solo unendo le forze, potranno sperare di rovesciare i conservatori.