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Incendio alla sinagoga di Rouen, stroncato sul nascere dalla polizia

Incendio alla sinagoga di Rouen, stroncato sul nascere dalla polizia

K metro 0 – Parigi – “Siamo sconvolti” ma “abbiamo una parola d’ordine: non cedere alla paura”, ha detto Chmouel Lubeck, rabbino della sinagoga di Rouen, dopo il tentativo di incendio (venerdì 17 maggio, di prima mattina) del tempio ebraico della città, capoluogo del dipartimento della Seine-Maritime (in Normandia). L’attentatore, un algerino di 29 anni,

K metro 0 – Parigi – “Siamo sconvolti” ma “abbiamo una parola d’ordine: non cedere alla paura”, ha detto Chmouel Lubeck, rabbino della sinagoga di Rouen, dopo il tentativo di incendio (venerdì 17 maggio, di prima mattina) del tempio ebraico della città, capoluogo del dipartimento della Seine-Maritime (in Normandia).

L’attentatore, un algerino di 29 anni, era soggetto a un provvedimento di espulsione (con l’obbligo di lasciare il territorio francese), non eseguibile nell’immediato poiché aveva fatto ricorso, ma era stato inserito nello schedario delle persone ricercate da qualche settimana.

“Se fosse stato arrestato, lo avremmo ovviamente messo in un centro di detenzione amministrativa per l’espulsione”, ha detto  il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin. “Ma non era stato controllato dalla polizia” e non aveva un indirizzo.

La polizia, chiamata intorno alle 6,45 perché dalla sinagoga usciva del fumo, si è trovata di fronte a un uomo sul tetto armato di coltello e una sbarra di ferro, che si è avventato contro uno  degli agenti ed è stato freddato con quattro colpi d’arma da fuoco.

Prima di essere colpito a morte dai flics, era salito su un cassonetto per arrampicarsi fino al primo piano dove avrebbe lanciato “un oggetto incendiario nella sinagoga, una specie di bottiglia molotov”, ha spiegato  la presidente della Comunità ebraica di Rouen, Natacha Ben Haïm.  “Molti oggetti sono stati danneggiati a causa dell’incendio, anche i muri, tutto è annerito”. I danni sono enormi, ha aggiunto, ma “i libri della Torah, i libri sacri, non sono stati toccati”. (Vedi il filmato di Global News https://www.youtube.com/watch?v=GSrdUM7qJtM).

“Si tratta ovviamente di un atto antisemita che attacca un luogo sacro alla Repubblica, un luogo di culto, una sinagoga”, ha dichiarato Darmanin,  in visita alla sinagoga di Rouen.

Costruita nel 1865, il 90% dei suoi fedeli furono deportati durante la Shoah. Sinagoga emblematica, che fungeva da luogo di soccorso, fu distrutta dai bombardamenti alleati prima di essere ricostruita nel 1950.

“Voglio ribadire, in questa vigilia di Shabbat, che noi, al ministero dell’Interno, siamo estremamente determinati a continuare a proteggere, ovunque si trovino, tutti gli ebrei di Francia, che devono praticare la loro religione senza paura”.

“Con questa aggressione (…) non è colpita solo la comunità ebraica, ma l’intera città di Rouen è ferita e sotto shock”, ha dichiarato il sindaco di Rouen, il socialista Nicolas Mayer-Rossignol.

Mentre le analisi scientiche erano in corso a metà pomeriggio di venerdì, Laura Kalfon, avvocatessa della Association cultuelle israélite di Rouen, sperava ancora di poter celebrare lo Shabbat (la festa del riposo del sabato) la sera stessa. Come poi è avvento nel cortile della sinagoga venerdì sera. Contemporaneamente a un rassemblement répubblicain, dopo le 18, davanti all’Hotel de Ville (il Municipio) di Rouen. E sempre venerdì sera, a Parigi,  centinaia di persone si sono riunite, a Place de la Republique, in segno di protesta contro l’antisemitismo, per accendere le candele che segnano l’inizio dello Shabbat.

Intanto due inchieste sono state aperte a Rouen. Una “per incendio doloso” e per “violenza intenzionale” contro persone che svolgono una missione di servizio pubblico”, ha spiegato Frédéric Teillet, procuratore di Rouen. L’altra, per “omicidio premeditato nelle circostanze della morte” dell’attentatore.

L’agente di polizia è stato messo in custodia cautelare, “mentre venivano scandagliate le immagini della videosorveglianza e veniva registrata la sua intervista”, ha spiegato il pubblico ministero, prima di aggiungere: “Ho appena visto queste immagini che dimostrano, a mio avviso, che questo agente ha usato la sua arma nelle condizioni consentite dal codice di sicurezza interna e  verrà pertanto revocata la custodia cautelare al termine dell’interrogatorio”.

Lunedì 6 maggio, durante la 38esima cena annuale del Conseil représentatif des institutions juives de France, il capo del governo francese, Gabriel Attal, aveva denunciato una “ondata di antisemitismo”, rendendo  noto  che nel primo trimestre del 2024 in Francia sono stati registrati “366 atti antisemiti”, con un aumento del 300% rispetto al primo trimestre del 2023. (Vedi kmetro0.it, 15 marzo2024,  “Pene più severe contro razzismo e antiaemitismo”, articolo di Mario Baccianini). “Nessuno può negare il fatto che si stima che gli ebrei francesi rappresentino l’1% della popolazione francese, ma che più del 60% degli atti antireligiosi sono atti antisemiti”, ha continuato.

E prima, nella stessa giornata, il governo aveva lanciato “iniziative per combattere l’antisemitismo”. Secondo il ministero dell’Interno, il numero di atti antisemiti registrati in Francia è quasi quadruplicato lo scorso anno, arrivando a 1.676 rispetto ai 436 del 2022. Dal 7 ottobre (data dell’attacco di Hamas a Israele) “sono esplosi atti antisemiti”, ha osservato Aurore Bergé, ministro delegato alla lotta contro la discriminazione, deplorando che “l’odio ordinario, alimentato dagli estremismi, si riversa sui social network, ma anche nelle nostre strade, nelle nostre scuole, nelle nostre università”.

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