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Uk, cremazione in acqua come alternativa ecologica alla sepoltura

Uk, cremazione in acqua come alternativa ecologica alla sepoltura

K metro 0 – Londra – Il Regno Unito farà tendenza anche per le sepolture? Di sicuro è al momento l’unico Paese ad aver adottato la cremazione in acqua, che era già legale prima a condizione di rispettare le norme in materia di salute, sicurezza e ambiente. Al momento, nella maggior parte dell’Europa, ci sono

K metro 0 – Londra – Il Regno Unito farà tendenza anche per le sepolture? Di sicuro è al momento l’unico Paese ad aver adottato la cremazione in acqua, che era già legale prima a condizione di rispettare le norme in materia di salute, sicurezza e ambiente. Al momento, nella maggior parte dell’Europa, ci sono difatti solo due opzioni di sepoltura: quella tradizionale o la cremazione con il fuoco.

La cremazione in acqua, nota anche come acquamazione o risomazione, utilizza l’acqua per riportare il corpo ai resti scheletrici. La salma, cioè, viene posta in un recipiente d’acciaio riempito d’acqua e di una soluzione alcalina. Viene quindi riscaldata per riportare la carne ai suoi componenti chimici: aminoacidi, peptidi, zuccheri e sali. Dopo circa tre o quattro ore, rimangono solo le ossa, che sono ridotte in polvere bianca, poste in un’urna e consegnate alla famiglia.

La cremazione in acqua è stata anche scelta dall’eroe sudafricano anti-apartheid Desmond TuTu nel 2021.Voleva un funerale ecologico, che secondo gli esperti del settore, consumerebbe cinque volte meno energia di una cremazione con il fuoco. Una cremazione tradizionale genera in effetti circa 245 kg di emissioni di carbonio, l’equivalente della ricarica di uno smartphone per oltre 29.000 volte.

Si tratta dunque di processo naturale che utilizza l’acqua, non il fuoco. E sembra che l’interesse per questo servizio cresca. Una ricerca di YouGov, commissionata da Co-op Funeralcare, secondo quanto riferito da Euronewsgreen, ha rilevato che l’89% degli adulti britannici non aveva mai sentito parlare del termine “risomazione”. Ma una volta spiegato, poco meno di un terzo (29%) ha dichiarato che lo sceglierebbe per il proprio funerale se fosse disponibile.

“L’aumento delle preoccupazioni ecologiche e di sostenibilità nell’ultimo decennio, unito al desiderio di far parte della natura o di riposare in un ambiente naturale, significa che sempre più persone considerano l’impatto ambientale del loro corpo una volta morti”, ha affermato il professor Douglas Davies del Dipartimento di Teologia e Religione dell’Università di Durham.

La cremazione in acqua potrebbe inoltre diventare una realtà anche a Malta, dopo la richiesta di una coppia di costruire un centro che offra questo servizio a Żabbar. La Gazzetta di Malta riferisce infatti che Kate e Jeremy Muscat hanno presentato domanda per costruire un centro di resomazione su un terreno di loro proprietà accanto al cimitero di Żabbar. Il bando è stato pubblicato lo scorso gennaio, e, sebbene la domanda sia ancora in fase di valutazione da parte dell’Autorità di pianificazione, la coppia spera di ottenere presto l’approvazione e di essere operativa in appena due anni.

 

di Sandro Doria

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