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Il Giappone si prepara a diventare un hub della gestione patrimoniale

Il Giappone si prepara a diventare un hub della gestione patrimoniale

K metro 0 – Tokyo – Il numero di conti aperti presso le cinque principali società di intermediazione mobiliare giapponesi a gennaio è salito di oltre 900.000 unità rispetto a dicembre 2023 grazie al Nixanuovo sistema di risparmio pensionistico esente da imposte che ha vivacizzato la domanda. E così, come riporta The Japan Times, SBI

K metro 0 – Tokyo – Il numero di conti aperti presso le cinque principali società di intermediazione mobiliare giapponesi a gennaio è salito di oltre 900.000 unità rispetto a dicembre 2023 grazie al Nixanuovo sistema di risparmio pensionistico esente da imposte che ha vivacizzato la domanda.

E così, come riporta The Japan Times, SBI Securities, la più grande società di intermediazione online, ha registrato il maggior numero di aperture di conti mai registrato. Sono schizzate all’insu di 274.000 unità su base netta, mentre Rakuten Securities ne ha aggiunte circa 280.000. Anche altre società di intermediazione mobiliare hanno visto l’apertura di migliaia di conti.

Da gennaio, il governo ha difatti intensificato il trattamento preferenziale dei conti pensionistici, noti come Nippon Individual Savings Accounts o NISA, con l’obiettivo di accelerare il flusso delle attività finanziarie delle famiglie dai risparmi agli investimenti. Le aperture nette portano così il totale dei conti presso i cinque broker a più di 28 milioni, circa un quinto della popolazione giapponese.

I nuovi NISA fanno parte di una serie di misure volte ad attirare più acquirenti sul mercato giapponese. Al contempo, il flusso record di denaro verso gli investimenti all’estero sta alimentando le preoccupazioni che la debolezza dello yen possa persistere, in quanto i segnali che la Banca del Giappone non si affretterà ad aumentare i tassi mantengono l’attenzione sulle attività a più alto rendimento all’estero.

Gli sforzi del Giappone per motivare le famiglie a liberare le loro ingenti attività finanziarie detenute in contanti o in depositi per gli investimenti non avevano fatto quasi mai progressi negli ultimi decenni. Secondo la Banca del Giappone, lo scorso settembre il totale delle attività finanziarie detenute dalle famiglie giapponesi ammontava a 2,12 quadrilioni di yen, di cui più della metà in contanti o in conti di risparmio. Ma ora gli operatori del settore finanziario si aspettano che la situazione si risollevi. La fonte di questo ottimismo è appunto il nuovo piano politico presentato dal governo a dicembre, intitolato “Promuovere il Giappone come centro leader nella gestione degli asset”.

“Ritengo che questa volta l’azione del governo sia diversa perché (alcune misure del piano) evidenziano il suo forte impegno”, ha dichiarato Keiichi Ohara, responsabile del Japan Asset Management Platform Group, che fornisce servizi di consulenza per le istituzioni finanziarie.  Il nuovo programma, NISA, prevede fondamentalmente due opzioni di investimento in cui le persone possono investire fino a 18 milioni di yen nel corso della loro vita, più del doppio rispetto alla versione precedente del programma. I periodi di esenzione fiscale saranno inoltre permanenti, rispetto al precedente limite di cinque o 20 anni.

La scorsa settimana, in occasione di un evento legato al Nisa, Teruhisa Kurita, commissario dell’Agenzia per i servizi finanziari, ha dichiarato che il numero totale di conti del genere è salito di circa il 19% rispetto all’anno precedente, superando i 21,36 milioni alla fine di dicembre. “L’impennata dimostra che sempre più persone accettano il programma NISA come strumento efficace per la creazione di patrimoni”, ha concluso Kurita.

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