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Portogallo, case a rischio sismico per mancanza di controlli

Portogallo, case a rischio sismico per mancanza di controlli

K metro 0 – Lisbona -A quanto pare il Paese lusitano non è un modello ideale in Europa per la sicurezza nelle costruzioni. La notizia arriva dal quotidiano online JN. La resistenza del calcestruzzo utilizzato nell’edilizia residenziale in Portogallo non viene monitorata come richiesto dalla legge. “È praticamente inesistente”, afferma Jorge Reis, direttore generale dell’Associazione

K metro 0 – Lisbona -A quanto pare il Paese lusitano non è un modello ideale in Europa per la sicurezza nelle costruzioni. La notizia arriva dal quotidiano online JN. La resistenza del calcestruzzo utilizzato nell’edilizia residenziale in Portogallo non viene monitorata come richiesto dalla legge. “È praticamente inesistente”, afferma Jorge Reis, direttore generale dell’Associazione portoghese delle aziende di calcestruzzo preconfezionato (Apeb).

E aggiunge: “Il Portogallo non è un buon esempio quando si tratta di supervisionare il lavoro nel settore delle costruzioni, soprattutto quello privato”. Tale mancanza di verifica espone dunque i portoghesi a possibili calamità. A più alto rischio sismico sono le regioni della Grande Lisbona, dell’Algarve e delle Azzorre, ma anche altre zone del Paese non sono meno esposte.

Per evitare tragedie in caso di calamità naturali, la qualità del calcestruzzo utilizzato per costruire le case deve essere monitorata dalle autorità locali e i produttori di questo materiale devono passare dalla verifica dell’Autorità per la sicurezza alimentare ed economica (Asae).

È quanto stabilito dal Decreto Legge 90/2021. Come precisa Jorge Reis, “questa ispezione, che dovrebbe concentrarsi sulla verifica della certificazione dei produttori di calcestruzzo e sul controllo della resistenza dello stesso materiale per valutare se è conforme a quanto specificato dal progettista, non è di fatto effettuata da nessuno, in totale violazione” della legge. A suo avviso, questa inadempienza è dovuta a “ignoranza, incapacità o mancanza di mezzi”.

L’Asae ha concentrato la sua azione sulla verifica della certificazione dei produttori di calcestruzzo, ma visti i requisiti della legge non sta ancora controllando la qualità del prodotto, ha dichiarato una fonte dell’agenzia. Per garantire che la produzione di questo materiale sia conforme alle norme, l’autorità preposta sta collaborando con il Laboratorio Nazionale di Ingegneria Civile e l’IAPMEI, riconoscendo la necessità di competenze tecniche per “applicare pienamente la legge”.

Il quotidiano lusitano ha contattato anche il Ministero per la Coesione territoriale, responsabile delle autorità locali, ma non ha ricevuto alcuna risposta.

Secondo la legge, in estrema sostanza, le amministrazioni locali devono verificare che il costruttore abbia effettuato prove in laboratori accreditati sulla resistenza del calcestruzzo utilizzato nell’opera, come stabilito dal progettista. Sono questi i test che permettono di conoscere la resistenza dell’edificio a un eventuale terremoto. Come sottolinea Jorge Reis, la mancata verifica delle costruzioni private “potrebbe compromettere la loro capacità di resistere a un’eventualità sismica”.

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