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Libia: in Congo-Brazzaville vertice sulla riconciliazione nazionale

Libia: in Congo-Brazzaville vertice sulla riconciliazione nazionale

K metro 0 – Tripoli  – Su invito del presidente congolese Denis Sassou Nguesso, Il presidente del Consiglio presidenziale della Libia, Mohamed Menfi, è arrivato ieri sera nella Repubblica del Congo-Brazzaville, che presiede il comitato di alto livello dell’Unione Africana sulla Libia. Il leader libico, informa la Nova, prenderà parte a un minivertice incentrato sugli

K metro 0 – Tripoli  – Su invito del presidente congolese Denis Sassou Nguesso, Il presidente del Consiglio presidenziale della Libia, Mohamed Menfi, è arrivato ieri sera nella Repubblica del Congo-Brazzaville, che presiede il comitato di alto livello dell’Unione Africana sulla Libia. Il leader libico, informa la Nova, prenderà parte a un minivertice incentrato sugli sviluppi politici nel Paese nordafricano e sulle misure adottate in preparazione della Conferenza sulla riconciliazione nazionale prevista a Sirte nelle prossime settimane. Sono attesi all’incontro di oggi, anche il presidente dell’Unione Africana, il presidente della Commissione dell’Unione Africana, il primo ministro algerino, il ministro degli Esteri tunisino, nonché il capo della Missione delle Nazioni Unite in Libia, Abdoulaye Bathily. Il Comitato africano sulla Libia comprende Algeria, Tunisia, Egitto, Niger, Sudan, Mauritania, Sudafrica, Congo, Etiopia e Uganda.

Intanto, il Governo di unità nazionale della Libia (Gun, l’organo esecutivo con sede a Tripoli) ha avviato le procedure per privatizzare sette compagnie di proprietà dello Stato. In particolare, la decisione numero 46 del 2024 prevede il trasferimento di alcune società pubbliche all’Autorità generale per la promozione degli investimenti e gli affari della privatizzazione. Si tratta, in particolare, delle agenzie di spedizione Shahat e Jarma; della Compagnia per le spedizioni internazionali; della Compagnia generale dei trasporti rapidi; della Compagnia generale delle strade e dei ponti; della Compagnia libica di catering; della Compagnia libica di assistenza aerea dei servizi a terra. Da parte sua, il cosiddetto Governo di stabilità nazionale (Gsn, l’esecutivo con sede nella Libia orientale, non riconosciuto a livello internazionale) ha chiesto al procuratore generale libico, Al Siddiq Al Sour, di intervenire per bloccare la decisione, accusando il premier di Tripoli, Adulhamid Dabaiba, di voler “sequestrare” queste società attraverso la privatizzazione. L’est della Libia protesta anche perché la decisione sarebbe “invalida nella sua legittimità e legalità”. 

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