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La rivolta dei fattori, da Bruxelles a Parigi e a Milano

La rivolta dei fattori, da Bruxelles a Parigi e a Milano

K metro 0 – Bruxelles – Si estende in tutta Europa la rivolta dei fattori, da Bruxelles a Parigi e a Milano. Gli agricoltori contestano l’Unione Europea, le tasse, i mancati sussidi da parte della Commissione, nonché l’eliminazione degli incentivi comunitari. A manifestare in Belgio è anche la Coldiretti Degli agricoltori hanno bloccato diversi punti

K metro 0 – Bruxelles – Si estende in tutta Europa la rivolta dei fattori, da Bruxelles a Parigi e a Milano. Gli agricoltori contestano l’Unione Europea, le tasse, i mancati sussidi da parte della Commissione, nonché l’eliminazione degli incentivi comunitari. A manifestare in Belgio è anche la Coldiretti

Degli agricoltori hanno bloccato diversi punti di passaggio alla frontiera tra Belgio e Paesi Bassi nell’ambito delle proteste che vanno avanti da giorni in diversi Paesi d’Europa, mentre in Italia, gli agricoltori puntano a una revisione delle politiche agricole.  Secondo i media olandesi, la maggior parte dei manifestanti viene dal Belgio, anche se ci sono molti dai Paesi Bassi. Nelle Fiandre da diversi giorni ci sono posti di blocco che impediscono ai camion di entrare e uscire dal porto di Zeebrugge. Tra i punti di passaggio bloccati ci sono anche quelli che portano ad Anversa.

Intanto, ieri pomeriggio a Milano, la circolazione in centro è rimasta bloccata per la protesta degli agricoltori. I trattori sono entrati in città superando Rogoredo, per poi imboccare Corso Lodi e Viale Abruzzi, arrivando davanti alla Stazione Centrale e bloccando poi il traffico davanti al Pirellone, dove ha sede il Consiglio regionale.

Sui trattori, addobbati col tricolore, striscioni con slogan del tipo “Incolti sarete voi, non la terra”, “State distruggendo il nostro futuro”, “No agricoltori, no cibo, no futuro”. La manifestazione è stata seguita a vista dalle Forze dell’ordine.

Infine, in Francia “il momento più esplosivo della crisi degli agricoltori” è stato superato. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau, all’emittente televisiva “CNews”, all’indomani degli annunci di Gabriel Attal. Tuttavia, “i temi della crisi che dobbiamo trattare sono ancora davanti a noi”, ha detto Fesneau. Secondo il quotidiano “Le Figaro”, la protesta sta calando in tutto il Paese. Arnaud Rousseau, presidente del sindacato della Fnsea, ha tuttavia dichiarato che la collera degli agricoltori non si è spenta. “Ci diamo fino al mese di giugno per avere una legge”, ha avvertito il sindacalista all’emittente televisiva “BfmTv”.

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Nizar Ramadan
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