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Le reazioni della stampa estera alla nomina di Gabriel Attal a Matignon

Le reazioni della stampa estera alla nomina di Gabriel Attal a Matignon

K metro 0 – Parigi – L’età e il dichiarato orientamento sessuale del nuovo primo ministro francese hanno attirato l’attenzione della stampa internazionale. È vero che Sebastian Kurz ha preso difatti le redini dell’Austria all’età di 31 anni, ma la giovane età di Gabriel Attal, 34 anni e il suo orientamento sessuale hanno più che

K metro 0 – Parigi – L’età e il dichiarato orientamento sessuale del nuovo primo ministro francese hanno attirato l’attenzione della stampa internazionale. È vero che Sebastian Kurz ha preso difatti le redini dell’Austria all’età di 31 anni, ma la giovane età di Gabriel Attal, 34 anni e il suo orientamento sessuale hanno più che attirato l’attenzione della stampa estera. Da Franceinfo ecco una dettagliata rassegna mediatica internazionale.

La Bbc insiste sulla sua “rapida ascesa”. “Potrebbe essere che il presidente francese stia preparando il suo successore?”, si chiede addirittura il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, descrivendo Attal come un “clone di Macron”. Ma ciò che preoccupa la maggior parte delle testate straniere è l’età del nuovo capo del governo, rispetto ai leader internazionali. L’emittente britannica nota anche che dieci anni fa era un oscuro consigliere del ministero della Salute e un membro attivo dei socialisti”. Il Guardian lo descrive come “il volto più riconoscibile dei giovani politici che gravitano intorno al presidente”. Ma anche come un “maestro della comunicazione”, un “oratore calmo e cauto” che può tuttavia “essere feroce durante i dibattiti televisivi”. Senza dimenticare uno dei suoi soprannomi: “Baby Macron”, in riferimento alle sue ambizioni politiche. El Pais ritiene che possa decisamente “rilanciare” Emmanuel Macron. Attal è dunque visto come una risorsa per rilanciare il suo secondo mandato quinquennale.

RTBF sottolinea che la sua “omosessualità è stata rivelata” nel 2018. Negli Stati Uniti, sia il New York Times sia la radio pubblica NPR si concentrano sull’età e sull’orientamento sessuale di Gabriel Attal. O, più precisamente, sul fatto che abbia accettato pubblicamente la sua omosessualità, diventando così “il primo ministro francese apertamente gay”. NPR ricorda che il nuovo capo del governo, quando era ministro dell’Istruzione, ha confidato a TF1 di essere stato vittima di molestie a scuola e di insulti omofobi. Dall’emittente giapponese NHK a RTBF, sono pertanto pochi i media che non menzionano la vita privata di Gabriel Attal, la cui “omosessualità è venuta alla luce nel 2018”, riporta il canale belga, che cita anche la sua relazione con l’europarlamentare Stéphane Séjourné.

“La sua missione è quella di guidare la futura squadra di governo, con la quale Macron spera di uscire dalla crisi apertasi prima di Natale con la legge sull’immigrazione”, ritiene La Stampa. Il quotidiano transalpino fa anche riferimento ad alcune dichiarazioni di Gabriel Attal, che nel 2018 ha affermato che la politica italiana sull’immigrazione è “disgustosa”.

Lo Straits Times di Singapore è dello stesso parere, citando il “secondo vento” e la “rigenerazione” che questa nomina potrebbe offrire a Emmanuel Macron, con l’obiettivo di “migliorare le possibilità del suo partito centrista alle elezioni europee di giugno”. La scelta di Attal fa anche parte di una strategia per “combattere la minaccia elettorale dell’estrema destra”, afferma The Independent, “di fronte a una dinamica Marine Le Pen”. L’esecutivo “dovrà affrontare gli stessi problemi di Elisabeth Borne”, avverte tuttavia il quotidiano britannico.

Nel frattempo Attal, durante una visita al commissariato di Ermont-Eaubonne (Val-d’Oise) mercoledì 10 gennaio ha dichiarato: “Non c’è sicurezza senza i nostri agenti di polizia”. Il giorno successivo all’appuntamento a Matignon, dove, appunto è stato nominato il 9 gennaio, il premier è stato accompagnato dal ministro dell’Interno Gérald Daramnin.

Il primo ministro sta dunque lavorando per mettere insieme una nuova squadra, all’insegna del “riarmo” e della “rigenerazione” voluti da Emmanuel Macron. Emmanuel Macron e Gabriel Attal hanno cenato insieme martedì per discutere della distribuzione dei portafogli ministeriali. Durante questo scambio è stata ventilata l’opzione di un esecutivo “ristretto” di una quindicina di ministri, come svelato dalla testata francese. E Gérald Darmanin resta a Beauvau. Parola del Presidente della Repubblica, che gli ha ribadito la sua fiducia.

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