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Rassegna stampa europea: i ministri degli Esteri Ue si confrontano sulle opzioni per Gaza

Rassegna stampa europea: i ministri degli Esteri Ue si confrontano sulle opzioni per Gaza

K metro 0 – Gaza – Venerdì 8 dicembre l’Ue ha annunciato di aver aggiunto Mohammed Deif, comandante generale dell’ala militare di Hamas, e il suo vice, Marwan Issa, alla lista dei terroristi sanzionati. Intanto, secondo gli ultimi dati del ministero della Salute gestito da Hamas, il bilancio delle vittime in Palestina ha superato i

K metro 0 – Gaza – Venerdì 8 dicembre l’Ue ha annunciato di aver aggiunto Mohammed Deif, comandante generale dell’ala militare di Hamas, e il suo vice, Marwan Issa, alla lista dei terroristi sanzionati. Intanto, secondo gli ultimi dati del ministero della Salute gestito da Hamas, il bilancio delle vittime in Palestina ha superato i 18.000 morti e oltre 49.000 feriti, soprattutto donne e bambini.

Oggi i ministri degli Esteri dell’Ue discuteranno le possibili prossime mosse in risposta alla guerra tra Israele e Hamas, tra cui un giro di vite sulle finanze di Hamas e il divieto di viaggiare per i coloni israeliani responsabili delle violenze in Cisgiordania. Lo riferisce Euractiv.

La crisi mediorientale ha messo in luce le profonde divisioni sul più ampio conflitto israelo-palestinese tra gli Stati membri dell’Ue: tra i più favorevoli alla Palestina, spiccano Irlanda e Spagna, fra i sostenitori convinti di Israele, Germania e Austria.

Il documento, redatto dal servizio diplomatico dell’Ue (SEAE) e basato in gran parte su una proposta del capo diplomatico dell’Ue Josep Borrell, metterà in evidenza il rispetto del diritto internazionale, eventuali contributi europei aggiuntivi per la stabilizzazione di Gaza, una maggiore spinta diplomatica verso la soluzione dei due Stati e il “rinvigorimento” dell’Autorità palestinese.

Tuttavia, i diplomatici dell’Ue sono scettici sul fatto che sia possibile raggiungere l’unanimità necessaria per un divieto a livello continentale, soprattutto perché è improbabile che paesi come l’Austria, la Repubblica Ceca e l’Ungheria siano d’accordo.

Nelle notizie di oggi dalle capitali europee

Parigi. Fa discutere l’intervista di Radio Caraïbe International Guadeloupe a Jordan Bardella, il principale candidato del Rassemblement National alle elezioni Ue del prossimo anno. Cinque parlamentari francesi della Guadalupa e tre dei principali candidati all’Ue hanno espresso pubblicamente il loro disaccordo sulla decisione di allontanare il giornalista dal notiziario delle 13.

Berlino. Nonostante la crisi di bilancio, Il cancelliere tedesco Scholz esclude i tagli al welfare per colmare il buco di bilancio del Paese a seguito di una sentenza della Corte costituzionale. Ha così respinto le richieste del ministro delle Finanze liberale Christian Lindner.

MadridLondra. Il futuro accordo tra l’Ue e il Regno Unito su Gibilterra deve “naturalmente” prevedere l’uso congiunto da parte di Londra e Madrid dell’aeroporto locale del territorio conteso, ha dichiarato il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares. La Spagna vuole dunque che l’accordo Ue-Regno Unito su Gibilterra includa la gestione congiunta dell’aeroporto.

Praga. L’Unione europea e i suoi Stati membri dovrebbero smettere di importare dall’Ucraina prodotti agricoli esenti da dazi ma di bassa qualità: è quanto affermano le organizzazioni agricole della Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia, in un recente appello ai rispettivi governi, chiedendo un approccio comune e la tutela degli interessi degli agricoltori e dei produttori.

Varsavia. In mancanza di seggi per formare un governo di coalizione, il partito Diritto e Giustizia (PiS), ora al governo, perderà quasi certamente il voto di fiducia di lunedì in parlamento, aprendo la strada a un nuovo governo dell’ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.

Bratislavia. Il primo ministro slovacco Robert Fico sembra aver ignorato gli inviti della Commissione europea a discutere ulteriormente i suoi piani di riforma giudiziaria, criticati dalla presidente Zuzana Čaputová e sfociati in proteste.

Sofia- Bucarest. Le notizie provenienti dall’Austria, secondo le quali Vienna starebbe valutando la possibilità di agevolare l’ingresso di Romania e Bulgaria nella zona di libero scambio Schengen dell’Ue, dando il via libera all’abolizione dei controlli dei passaporti negli aeroporti, sono state accolte con favore a Bucarest ma duramente criticate da Sofia.

Belgrado. A una settimana dall’elezione del nuovo parlamento nazionale e di diversi parlamenti locali, che si terrà venerdì, i pronostici indicano una possibile battuta d’arresto per il governo, che potrebbe rievocare le elezioni del 1997, che alla fine portarono a proteste di massa e a un cambiamento del potere politico.

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