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Russia, presidenziali il 17 marzo: verso il quinto mandato di Putin?

Russia, presidenziali il 17 marzo: verso il quinto mandato di Putin?

K metro 0 – Mosca – I membri del Consiglio della Federazione russa, la camera alta del Parlamento russo, hanno votato all’unanimità per approvare un decreto che fissa la data delle elezioni presidenziali il 17 marzo 2024. “In sostanza, questa decisione segna l’inizio della campagna elettorale”, ha dichiarato Valentina Matviyenko, presidente del Consiglio della Federazione.

K metro 0 – Mosca – I membri del Consiglio della Federazione russa, la camera alta del Parlamento russo, hanno votato all’unanimità per approvare un decreto che fissa la data delle elezioni presidenziali il 17 marzo 2024.

“In sostanza, questa decisione segna l’inizio della campagna elettorale”, ha dichiarato Valentina Matviyenko, presidente del Consiglio della Federazione. Putin, che ha ora 71 anni, non ha annunciato la sua intenzione di ricandidarsi, ma si prevede che lo farà nei prossimi giorni, visto che la data è stata fissata. In base alle riforme costituzionali da lui manipolate, però, ha diritto di chiedere altri due mandati di sei anni dopo la scadenza di quello attuale, l’anno prossimo, il che potrebbe permettergli di rimanere al potere fino al 2036.

La vittoria dello zar alle elezioni di marzo è praticamente scontata, dato che i principali critici che potrebbero sfidarlo al ballottaggio sono in carcere o vivono all’estero, e la maggior parte dei media indipendenti è stata bandita. Lo riferisce Associated Press.

Chi lo sfiderà comunque al ballottaggio? Due i possibili candidati: l’ex legislatore Boris Nadezhdin, che occupa un seggio in un consiglio comunale della regione di Mosca, e Yekaterina Duntsova, giornalista e avvocato della regione di Tver, in passato già membro di una legislatura locale. Anche Igor Strelkov avrebbe potuto impensierire Putin, ma è stato arrestato a luglio e condannato per omicidio nei Paesi Bassi per il suo ruolo nell’abbattimento di un jet passeggeri della Malaysia Airlines nel 2014. Nazionalista della linea dura, ha accusato Putin di debolezza e indecisione in Ucraina; ufficiale di sicurezza in pensione che ha guidato i separatisti sostenuti da Mosca nell’Ucraina orientale nel 2014, ha dunque criticato Putin come una “nullità” e una “vile mediocrità”.

Intanto i leader del G7 hanno concordato di limitare le importazioni di diamanti russi in un altro inasprimento delle sanzioni per l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. In una dichiarazione del G7 rilasciata dopo un vertice virtuale del 6 dicembre a cui ha partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si legge che la prima serie di restrizioni sui diamanti non industriali, estratti, lavorati o prodotti in Russia, entrerà in vigore il 1° gennaio.

Seguiranno “ulteriori restrizioni graduali sull’importazione di diamanti russi lavorati in Paesi terzi entro il 1° marzo 2024”, hanno dichiarato in un comunicato i leader di Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia e Stati Uniti.

I leader del G7 stanno inoltre aumentando gli sforzi per fornire aiuti umanitari e assistenza energetica, e hanno dichiarato che i beni sovrani della Russia nelle giurisdizioni del G7 “rimarranno immobilizzati finché Mosca non pagherà per i danni che ha causato all’Ucraina”. Secondo la Banca Mondiale, i danni causati dall’invasione russa “superano già i 400 miliardi di dollari”. Nelle sue osservazioni ai leader del G7, Zelensky ha messo in guardia dal crollo dell’unità occidentale, affermando che la Russia conta su questo evento.

“La Russia spera solo in una cosa: che il prossimo anno il consolidamento del mondo libero crolli”, ha detto il leader ucraino, aggiungendo che Mosca ha “aumentato significativamente la pressione sul fronte”. Ha ribadito che la battaglia “non riguarda solo il destino dell’Ucraina, ma anche l’Europa”

L’incontro virtuale del G7 è avvenuto, fra l’altro, in un momento di preoccupazione per il sostegno militare dell’Occidente all’Ucraina. La Casa Bianca ha avvertito che i finanziamenti per gli aiuti all’Ucraina si esauriranno entro la fine dell’anno se il Congresso non approverà nuovi fondi.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è così rivolto ai legislatori il 6 dicembre dopo la riunione del G7, esortandoli ad approvare rapidamente ulteriori aiuti militari all’Ucraina. Tuttavia, il Senato degli Stati Uniti ha bloccato la richiesta della Casa Bianca di 106 miliardi di dollari per l’Ucraina e Israele, poiché i repubblicani hanno contestato la mancanza di riforme sull’immigrazione.

La dichiarazione del G7 ha affermato comunque che i leader sono “determinati” a sostenere l’Ucraina e a trovare ulteriori modi per limitare la capacità della Russia di finanziare la guerra, e hanno dichiarato che il loro “fermo impegno a sostenere la lotta dell’Ucraina per la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale non vacillerà mai”. Ne ha parlato RFE/RL.

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