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Summit Egitto, disaccordi tra i partecipanti, nessuna dichiarazione finale

Summit Egitto, disaccordi tra i partecipanti, nessuna dichiarazione finale

K metro 0 – Cairo – Il vertice convocato dal presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi per la pace in Medio Oriente si è concluso senza dichiarazione finale. A quanto si apprende non è stato raggiunto un consenso unanime tra i partecipanti. La mancanza di una dichiarazione finale non è una sorpresa data le differenze

K metro 0 – Cairo – Il vertice convocato dal presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi per la pace in Medio Oriente si è concluso senza dichiarazione finale. A quanto si apprende non è stato raggiunto un consenso unanime tra i partecipanti. La mancanza di una dichiarazione finale non è una sorpresa data le differenze di posizione fra i partecipanti. Diplomatici e osservatori avevano anticipato la difficoltà di raggiungere un consenso.

Secondo quanto riporta SkyNews Arabia, la dichiarazione finale è saltata a causa dei disaccordi tra il gruppo dei Paesi arabi e i rappresentanti occidentali. Gli arabi, afferma l’emittente, riferiscono che gli occidentali “volevano che la dichiarazione includesse solo una condanna del movimento di Hamas, mentre si rifiutavano di condannare Israele per l’uccisione di migliaia di civili a Gaza, o di chiedere un cessate il fuoco urgente e l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia assediata”.

Al summit sono mancati però tre dei protagonisti principali di questa crisi: Israele, gli Stati Uniti e l”Iran, il ‘padrino’ di Hamas, Hezbollah e Houthi che stanno infiammando tutti i fronti di guerra con lo Stato ebraico. Presente invece il presidente palestinese Mahmoud Abbas e poi re Abdullah di Giordania, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il re del Bahrein Hamad bin Isa al Khalifa. Per la Russia l’inviato per il Medio Oriente Mikhail Bogdanov.

Fra i leader europei la Spagna, con il premier Pedro Sanchez, nella sua veste di presidente di turno della Ue, Francia, Germania e Regno Unito rappresentati dai ministri degli Esteri, e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e il presidente cipriota Nikos Christodoulides. Per la Ue il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, ma non la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, sempre più nell’occhio del ciclone per prese di posizione che sono sembrate ‘troppo filo israeliane’.

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Joseph Villeroy
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