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Roma riscopre i tesori della contemporaneità

Roma riscopre i tesori della contemporaneità

Presentato a Venezia dal sindaco Gualtieri e dall’ambasciatore Vattani, il progetto di un “Distretto” dell’architettura e dell’arte dal ‘900 a oggi K metro 0 – Roma – Di Roma tutti conoscono le vestigia millenarie della città fondata da Romolo e Remo e accompagnata poi nella sua storia da re, consoli, imperatori che hanno tutti lasciato

Presentato a Venezia dal sindaco Gualtieri e dall’ambasciatore Vattani,

il progetto di un “Distretto” dell’architettura e dell’arte dal ‘900 a oggi

K metro 0 – Roma – Di Roma tutti conoscono le vestigia millenarie della città fondata da Romolo e Remo e accompagnata poi nella sua storia da re, consoli, imperatori che hanno tutti lasciato delle opere arrivate fino a noi di cui, forse, il Colosseo è il simbolo più famoso. Altrettanto nota è la Roma cristiana: dalle catacombe alla basilica di San Pietro, passando per Santa Maria Maggiore e San Giovanni. E così, nel corso dei secoli, è nata una Roma del Medio Evo, una Roma del Rinascimento e una Roma Barocca. Ognuna con i suoi monumenti e le sue opere d’arte, comprese le meravigliose fontane. Ma c’è anche una Roma più moderna che per gli stessi romani e per i tanti visitatori si confonde nella vita di tutti i giorni dei quartieri e che merita, invece, di essere riconosciuta per lo straordinario valore del suo patrimonio ambientale e culturale.

La proposta di creare un “Distretto del Contemporaneo” è stata lanciata a Roma, all’Accademia di San Luca, poco più di un anno fa, nel giugno del 2022. E oggi, a Venezia, nella sede della Biennale a Ca’ Giustinian, ha avuto il “riconoscimento” dell’intervento del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. La proposta prevede che il ministero degli Esteri – lo stesso edificio della Farnesina è uno dei tesori del futuro Distretto – sia punto di partenza di un grande piano per creare un itinerario culturale della città da aggiungere a quelli, classici, dell’Antichità romana, del Medioevo, del Rinascimento e del Barocco. A illustrare il progetto è stato l’ambasciatore Umberto Vattani, ora presidente della Venice International University, convinto promotore della diplomazia culturale, che con la “Collezione Farnesina” ha già realizzato uno strumento che raccoglie opere di proprietà del ministero e le porta in giro nel mondo con mostre itineranti per far conoscere l’arte italiana.

Nel “Distretto del Contemporaneo”, che comprende i quartieri Farnesina, Ponte Milvio e Flaminio, ci sono molti esempi di architettura e di arte contemporanea che meritano una visita. Il palazzo del ministero degli Esteri della Cooperazione internazionale, realizzato negli Anni Venti, con la più moderna “sfera” in bronzo di Armando Pomodoro, che si specchia in una vasca-fontana di fronte alla facciata dell’edificio. Il complesso sportivo del Foro Italico, il ponte pedonale e ciclabile della Musica, recentemente intitolato al maestro Armando Trovajoli, il Museo Maxxi d’arte del XXI secolo realizzato con la riqualificazione di parte del complesso delle caserme di via Guido Reni, fino alla Città della Musica con l’Auditorium realizzato dall’architetto Renzo Piano. Ci sono anche strutture ancora da riqualificare, come lo Stadio Flaminio e altre da realizzare, ma già con progetto assegnato e finanziato, come il Museo della Scienza che aprirà nel 2027 ospitato sempre nella vasta area delle ex caserme di via Guido Reni con un grande parco coperto. Alla base del progetto c’è l’idea di collegare tutto questo patrimonio suggerendo itinerari di visita e prendendosi cura degli spazi aperti di uso pubblico, delle infrastrutture per la mobilità e anche dell’installazione di nuove opere d’arte.

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