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Assange, estradizione più vicina dopo no Alta Corte Britannica ad appello

K metro 0 – Adnkronos – Londra – Per Julian Assange l’estradizione verso gli Stati Uniti è ‘pericolosamente vicina’ dopo che un giudice dell’Alta Corte del Regno Unito ha respinto tutti e otto i motivi dell’appello dell’editore australiano contro l’ordine firmato dall’allora Ministra degli Interni britannica Priti Patel nel giugno 2022. Ne dà notizia la

K metro 0 – Adnkronos – Londra – Per Julian Assange l’estradizione verso gli Stati Uniti è ‘pericolosamente vicina’ dopo che un giudice dell’Alta Corte del Regno Unito ha respinto tutti e otto i motivi dell’appello dell’editore australiano contro l’ordine firmato dall’allora Ministra degli Interni britannica Priti Patel nel giugno 2022. Ne dà notizia la Campagna per Assange. L’appello del fondatore di Wikileaks è stato deciso da un giudice unico (tribunale monocratico), il giudice Swift, che martedì ha emesso una decisione di tre pagine.

Secondo quanto affermato nel ricorso formulato da Assange, la ministra Patel avrebbe commesso un errore procedurale nel decidere di approvare un ordine di estradizione che viola il criterio di specificazione [secondo il quale non è consentito estradare un individuo per un reato non specificato nella richiesta di estradizione] e perché la richiesta stessa è in violazione dell’articolo 4 del Trattato di estradizione USA-Regno Unito.

Inoltre, secondo il ricorso: Julian Assange verrà processato e punito per le sue opinioni politiche (in violazione dell’art. 81(a) della Legge sull’estradizione); Julian Assange verrà processato nonostante il fatto che la sua libertà di espressione andrebbe tutelata [dalla legislazione vigente nel Paese di estradizione, ovvero dagli artt. 1 e 14 della Costituzione USA], come prescritto nel articolo 10 [del trattato di estradizione]; la richiesta stessa viola il Trattato di estradizione tra gli Stati Uniti e il Regno Unito e il diritto internazionale in quanto incentrata su reati di natura politica; il governo statunitense ha travisato i fatti principali del caso davanti ai tribunali britannici; la richiesta di estradizione e tutto ciò che essa ha comportato costituiscono una procedura abusiva, (ovvero, un uso sproporzionato e fuori luogo di mezzi legali per finalità persecutorie). (segue)

Il team legale di Assange ha tempo fino a martedì prossimo (13 giugno) per presentare un appello di 20 pagine massime a una giuria di due giudici, che convocherà un’udienza aperta al pubblico.

“Julian presenterà ora un appello per essere udito davanti a due giudici dell’Alta Corte- sostiene John Shipton padre di Assange- Le ragioni per chiedere queste udienza sono chiare, solide e giuste. La famiglia di Julian rimane inorridita davanti agli ultimi sviluppi e insieme a tutte le persone oneste nel mondo intero assiste a quanto sta avvenendo con profonda inquietudine e allarme”.

“Martedì prossimo -precisa Stella Moris Assange- mio marito Julian presenterà una nuova richiesta per essere udito davanti all’Alta Corte. (Se la richiesta verrà accettata,) egli avrà un’udienza pubblica davanti a due nuovi giudici dell’Alta Corte. Rimaniamo fiduciosi di avere la meglio e che Julian non sarà estradato negli Stati Uniti, dove dovrà affrontare accuse che potrebbero portarlo a trascorrere il resto della sua vita in un carcere di massima sicurezza per aver pubblicato informazioni veritiere, che hanno rivelato crimini di guerra commessi dal governo degli Stati Uniti”.

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