fbpx

Pianeta, Rapporto Rockström: Una diagnosi cupa, ma non ancora apocalittica

K metro 0 – New York – Sono i due numeri chiave da tenere sotto controllo: 8 e 1,5. I segnali rossi che  indicano i limiti oltre i quali la Terra entra in una zona di incertezza e di pericolo. Con il rischio di compromettere le condizioni di vita delle generazioni future. Otto limiti del

K metro 0 – New York – Sono i due numeri chiave da tenere sotto controllo: 8 e 1,5. I segnali rossi che  indicano i limiti oltre i quali la Terra entra in una zona di incertezza e di pericolo. Con il rischio di compromettere le condizioni di vita delle generazioni future.

Otto limiti del sistema Terra o soglie da non oltrepassare, che riguardano la biodiversità, l’acqua (l’utilizzo delle acque dolci e l’acidificazione degli oceani) gli ecosistemi naturali, il consumo di suolo, gli effetti dei fertilizzanti e degli aerosol.

L’altro numero chiave, 1,5 (gradi Celsius), si riferisce al limite del riscaldamento della Terra fissato dagli Accordi di Parigi del 2015 con un trattato internazionale  tra gli Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCC).Ovvero al mantenimento dell’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 °C rispetto ai livelli preindustriali. Oltrepassare questi limiti del sistema Terra significa mettere a repentaglio la stabilità e la resilienza (biofisica) dell’intero pianeta.

E’ l’avvertimento che viene dalla Earth Commmision, un’équipe di 40 ricercatori, presieduta dall’autorevole scienziato svedese Johan Rockström, che dirige l’Istituto di Potsdam per la ricerca sugli impatti del clima (Pik).

Figura di riferimento per attivisti come Greta Thunberg, e protagonista con David Attenborough del documentario  Netflix  “Breakig Boundaries (Superare i limiti)” del 2021, aveva già dichiarato che “in alcuni dei confini planetari che garantiscono l’ecosistema terrestre siamo vicini al punto di non ritorno”. E lo ha ribadito nel rapporto della Earth Commission, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica britannica “Nature”: “Abbiamo raggiunto il limite della capacità biofisica del sistema Terra di rimanere nel suo stato stabile”.

Il Pianeta, in sintesi, ha già superato i limiti di sicurezza per ospitare la vita umana in diversi settori: l’innalzamento delle temperature, l’interruzione dei sistemi idrici, la distruzione degli habitat naturali.

Dal rapporto Rockström emerge che abbiamo ormai superato sette degli otto limiti del sistema Terra che le attività umane non avrebbero mai dovuto oltrepassare per garantire che l’ecosistema terrestre non si avvicini al punto di non ritorno.

Rispetto al precedente rapporto Rockström  (Planetary Boundary framework) che ha esaminato le condizioni globali necessarie per mantenere un pianeta stabile e salvaguardare la vita sulla Terra, il nuovo studio quantifica sia l’influenza degli esseri umani sul Sistema Terra, sia l’influenza del Sistema Terra sugli esseri umani. E integra per la prima volta una prospettiva di giustizia che mira a ridurre  al minimo l’esposizione umana a danni significativi e garantire la l’accesso alle risorse necessarie per una vita dignitosa e libera dalla povertà per tutti. 

Gli effetti del superamento  dei limiti del sistema Terra “vanno oltre le ondate di caldo, la siccità e le inondazioni – ha spiegato Rockström – e riguardano anche la minore sicurezza alimentare, il peggioramento della qualità dell’acqua, il peggioramento delle condizioni di vita, in particolare tra le vaste maggioranze vulnerabili nel mondo. Non è solo il clima a causare rischi di sfollamento, migrazione e potenziali conflitti, è la totalità di questi sistemi che violano i confini sicuri e giusti”.

Tra i limiti più importanti già superati, l’aumento della temperatura superficiale media globale rispetto ai livelli preindustriali, fissato, per gli scienziati a 1° al di sopra dei livelli preindustriali. Ma in realtà è già a 1,2 gradi oltre quella soglia. “Il limite di riscaldamento di 1,5°C sancito dall’Accordo di Parigi – spiegano gli scienziati – è troppo alto”. Arrivando a quell’aumento di temperatura “più di 200 milioni di persone, per lo più comunità povere, vulnerabili ed emarginate, dovranno affrontare un caldo senza precedenti, mentre oltre 500 milioni potrebbero essere esposte a innalzamenti del livello del mare a lungo termine”.

La giustizia è una “necessità per la vita degli esseri umani sulla Terra (…) essenziale per la stabilità planetaria” sostiene la professoressa Joyeeta Gupta, dell’Università di Amsterdam  (uno degli autori dello studio guidato da Rockström).

In conclusione, se l’inquinamento atmosferico è pericoloso a livello locale e regionale, il clima  non ha ancora sperato del tutto i limiti di sicurezza per il pianeta, secondo il rapporto Rockström.

Diversi “limiti di sicurezza” per gli esseri umani, sono stati già superati in modo particolare in Europa orientale, Medio Oriente, Asia meridionale, Sud-est asiatico, parti dell’Africa e gran parte del Brasile, Messico, Cina e parte degli Stati Uniti occidentali, in larga misura a causa dei cambiamenti climatici.

Circa due terzi della Terra non soddisfano i criteri per la sicurezza dell’acqua dolce, hanno detto gli scienziati. “La diagnosi planetaria è cupa, ma non dobbiamo perdere la speranza, anche se il tempo per un rimedio sta per scadere”, concludono gli scienziati.  

Non è dunque una diagnosi terminale. Il pianeta può riprendersi se cambia, compreso il suo uso di carbone, petrolio e gas naturale e il modo in cui tratta la terra e l’acqua.  

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: