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Gb, governo cerca soluzioni per rimettere l’economia in carreggiata

K metro 0 – Londra – Nel Regno Unito si discute ampiamente sulle decisioni necessarie per rimettere in moto l’economia, soprattutto alla luce degli effetti della Brexit. Jeremy Hunt, Cancelliere dello Scacchiere, ha esposto la linea del Governo in un editoriale sul quotidiano “The Telegraph”, citato da Nova. “Dimezzare l’inflazione quest’anno – una delle nostre cinque

K metro 0 – Londra – Nel Regno Unito si discute ampiamente sulle decisioni necessarie per rimettere in moto l’economia, soprattutto alla luce degli effetti della Brexit.

Jeremy Hunt, Cancelliere dello Scacchiere, ha esposto la linea del Governo in un editoriale sul quotidiano “The Telegraph”, citato da Nova. “Dimezzare l’inflazione quest’anno – una delle nostre cinque priorità – è”, scrive Hunt,  “il modo più rapido per rimettere i soldi nelle tasche delle persone, porre fine ai conflitti industriali, ripristinare la fiducia dei consumatori e consentire alle imprese di investire. E poiché è la chiave per una crescita sostenuta, la bassa inflazione ci consentirà di abbassare le tasse, cosa che vogliamo fare il prima possibile”. Nel frattempo, ha proseguito il Cancelliere dello Scacchiere, “stiamo aiutando a prevenire la recessione e a proteggere le piccole imprese con un sostegno al costo della vita di circa 3.300 sterline (3.796 euro) in media per famiglia”.

Secondo Hunt, tuttavia, queste misure non sono sufficienti ad “allontanare il Regno Unito da una recessione”. Ma, spiega, “abbiamo un piano molto semplice: vogliamo che il Regno Unito diventi un leader globale in tutti i settori che cresceranno più rapidamente in questo secolo”, ha concluso.

Intanto, Stellantis, il gruppo automobilistico che controlla anche la Fiat e possiede in Inghilterra impianti a Ellesmore e Luton che producono veicoli con il marchio Vauxhall, ha chiesto al governo di Sua Maestà di rinegoziare gli accordi legati alla Brexit, altrimenti si vedrà costretta a chiudere i suoi impianti d’Oltremanica. Stellantis, la cui richiesta è legata al progetto di produrre  anche auto elettriche, su cui Vauxhall vuole orientarsi, come rilevano i media inglesi è la prima società che chiede di rivedere gli accordi sulla Brexit. Del resto l’uscita del Regno dalla Ue continua a sollevare discussioni: persino Nigel Farage, promotore del divorzio tra Londra e Bruxelles, ultimamente  ha ammesso che l’operazione si sta rivelando un fallimento.

La necessità di rivedere gli accordi tra Londra e la Ue è stata inoltre sottolineata dal leader laburista dell’opposizione Keir Starmer: “Il Regno Unito deve migliorare il suo attuale accordo commerciale sulla Brexit siglato con l’Unione europea per avere una relazione commerciale più stretta”. Il problema sta nell’ ”abbattere alcune barriere commerciali”.

Anche il settore delle telecomunicazioni comincia ad accusare difficoltà. Vodafone ha annunciato ultimamente il taglio di 11mila posti di lavoro in tre anni: la “nostra performance non è abbastanza buona”, con un impatto sia sulla sede centrale del gruppo nel Regno Unito che sui mercati di tutto il mondo, ha ammesso la nuova amministratrice delegata, l’italiana Margherita Della Valle, riportano i media.

Un’ulteriore conferma della crisi è arrivata da British Telecom, annunciando  che taglierà fino a 55mila posti di lavoro entro il 2030 (i licenziamenti previsti rappresentano il 42% della forza lavoro dell’Azienda, che impiega 130mila dipendenti in modo diretto o tramite intermediari). La società conta di fare affidamento “su una forza lavoro ridotta e costi significativamente ridotti”, ha dichiarato l’amministratore delegato Philip Jansen in un comunicato.

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Joseph Villeroy
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