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Spagna, attese infinite per ottenere un appuntamento con la pubblica amministrazione

K metro 0 – Madrid – Gli abitanti del quartiere Vallecas di Madrid sono abituati da tempo alle code infinite in Calle Picos de Europa. Ogni mattina, più di venti persone si riuniscono davanti all’ufficio della previdenza sociale per ottenere un appuntamento. C’è chi è in fila dalle 7 del mattino per risolvere una pratica,

K metro 0 – Madrid – Gli abitanti del quartiere Vallecas di Madrid sono abituati da tempo alle code infinite in Calle Picos de Europa. Ogni mattina, più di venti persone si riuniscono davanti all’ufficio della previdenza sociale per ottenere un appuntamento. C’è chi è in fila dalle 7 del mattino per risolvere una pratica, chi attende per ore, chi addirittura è rimandato indietro per la mancanza di un documento. Un disagio crescente per i cittadini madrileni, come riferisce RTVE.es.

Sul sito web del Ministero della Sicurezza sociale, per molte procedure appare lo stesso messaggio. “Siamo spiacenti, non c’è disponibilità nei prossimi giorni per il servizio richiesto”; così magari quando l’appuntamento si sblocca bisogna magari recarsi in uffici alla periferia della capitale una settimana o anche un mese dopo.

I sindacati CSIF e CCOO imputano i ritardi nell’assistenza all'”enorme carico di lavoro” dei dipendenti pubblici e da mesi chiedono al ministero dell’Inclusione, della Sicurezza sociale e della Migrazione una “offerta pubblica straordinaria di lavoro” per coprire gli oltre 10.000 posti persi nell’ultimo decennio e che sarebbero necessari per “recuperare la qualità del servizio”. Negli ultimi mesi si sono accumulati reclami anche presso l’Ufficio del Mediatore, che, insieme al Servizio pubblico statale per l’impiego (SEPES), ha ricevuto il maggior numero di reclami.

Questo martedì i sindacati hanno raggiunto un accordo con il Ministero di Escrivá che evita lo sciopero e che prevede, tra le altre misure, l’assunzione di 3.525 nuovi dipendenti, di cui 2.500 attraverso offerte di lavoro pubblico. Con l’obiettivo di sbloccare l’impasse, il ministro ha proposto di pagare sei euro ai dipendenti pubblici per ogni persona assistita fuori orario, cosa che i sindacati considerano una toppa a cui “pochi dipendenti aderiranno”. “Il problema non è solo l’attenzione al pubblico, poi bisogna elaborare le pratiche e c’è molta documentazione”, ha spiegato il portavoce del CSIF, Ricardo Aguirre, in una conferenza stampa. Il CCOO avverte che questo è solo l’inizio, poiché c’è “un invecchiamento del personale” e si prevedono molti pensionamenti, che non vengono coperti completamente dall’assunzione di personale interinale.

CSIF e CC.OO. chiedono pertanto più occupazione e un piano d’urto per la previdenza sociale, mentre Escrivá spera di evitare lo sciopero. Chiedono inoltre più formazione e miglioramenti nell’amministrazione digitale per gli utenti.

C’è poi il “mercato degli appuntamenti” all’ufficio immigrazione: “Approfittano della disperazione della gente”. Di fronte ai problemi di alcuni utenti in diversi settori dell’amministrazione, ci sono soggetti che hanno cercato di approfittarne e si offrono su portali internet e social network per ottenere l’appuntamento a pagamento, anche se gratuito. Il costo varia dai 10 ai 200 euro, nel caso di procedure di immigrazione, svolte in commissariati o altri uffici del ministero delle Politiche territoriali, vista la difficoltà di ottenerle attraverso i canali telematici.

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