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Geoffrey Hinton lascia Google e mette in guardia dai pericoli dell’AI

K metro 0 – New York – Geoffrey Hinton, 75 anni, considerato il padrino dell’intelligenza artificiale (AI) ha annunciato le sue dimissioni da Google in una dichiarazione al New York Times, affermando di essersi pentito del suo lavoro, mettendo in guardia dai crescenti pericoli derivanti dagli sviluppi del settore. Come riferisce difatti Bbc.com, egli ha

K metro 0 – New York – Geoffrey Hinton, 75 anni, considerato il padrino dell’intelligenza artificiale (AI) ha annunciato le sue dimissioni da Google in una dichiarazione al New York Times, affermando di essersi pentito del suo lavoro, mettendo in guardia dai crescenti pericoli derivanti dagli sviluppi del settore.

Come riferisce difatti Bbc.com, egli ha dichiarato che alcuni dei pericoli dei chatbot AI sono “piuttosto spaventosi. Al momento non sono più intelligenti di noi, per quanto ne so. Ma credo che presto potrebbero diventarlo”. Ricordiamo che la ricerca pionieristica del dottor Hinton sulle reti neurali e sull’apprendimento profondo ha aperto la strada agli attuali sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT.

L’annuncio di Hinton arriva dopo una lettera aperta firmata lo scorso marzo da decine di persone nel campo dell’IA, tra cui il miliardario della tecnologia Elon Musk, che ha chiesto una pausa su tutti gli sviluppi più avanzati dell’attuale versione del chatbot IA ChatGPT, in modo da poter progettare e implementare solide misure di sicurezza. Anche Yoshua Bengio, un altro cosiddetto padrino dell’IA, che insieme al dottor Hinton e a Yann LeCun ha vinto il premio Turing 2018 per il suo lavoro sul deep learning, ha firmato la lettera.

“Non è più fantascienza immaginare che i sistemi di intelligenza artificiale abbiano sentimenti e persino una coscienza di livello umano”, si legge nella comunicazione. La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che l’IA non si avvicina a questo livello di sofisticazione, ma si sta evolvendo rapidamente e alcuni sostengono che gli sviluppi dovrebbero osservare una pausa.

Nell’intelligenza artificiale, le reti neurali sono sistemi simili al cervello umano nel modo in cui apprendono ed elaborano le informazioni. Consentono alle IA di imparare dall’esperienza, come farebbe una persona. Si tratta del cosiddetto apprendimento profondo. Lo psicologo cognitivo e informatico britannico-canadese Hinton ha difatti dichiarato alla emittente televisiva inglese, che i chatbot potrebbero presto superare il livello di informazioni di un cervello umano.

L’IA potrebbe inoltre avere ripercussioni su 300 milioni di posti di lavoro. “Questo è solo una specie di scenario peggiore, una specie di scenario da incubo – ha aggiunto -. Si può immaginare, ad esempio, che qualche cattivo attore come il presidente russo Vladimir Putin decida di dare ai robot la capacità di creare i propri sotto-obiettivi”. Lo scienziato ha dunque avvertito che questo potrebbe “creare sotto-obiettivi come ‘Devo ottenere più potere'”. E ha chiarito: “Sono giunto alla conclusione che il tipo di intelligenza che stiamo sviluppando è molto diversa da quella che abbiamo”.

Matt Clifford, presidente dell’Agenzia britannica per la ricerca avanzata e l’invenzione, a titolo personale, ha dichiarato alla Bbc che l’annuncio del dottor Hinton “sottolinea la velocità con cui le capacità dell’IA stanno accelerando. “Questa tecnologia offre enormi vantaggi, ma è essenziale che il mondo investa massicciamente e con urgenza nella sicurezza e nel controllo dell’IA”.

Bengio ha scritto che è a causa dell'”inaspettata accelerazione” dei sistemi di IA che “dobbiamo fare un passo indietro”. Ma il dottor Hinton ha dichiarato alla Bcc che “a breve termine” ritiene che l’IA possa offrire molti più benefici che rischi, “quindi non credo che dovremmo smettere di sviluppare queste cose”. Ha anche detto che la concorrenza internazionale renderebbe difficile una pausa. “Anche se tutti negli Stati Uniti smettessero di svilupparlo, la Cina otterrebbe un grande vantaggio”.

Ma il ritmo dell’accelerazione dell’IA ha sorpreso persino i suoi creatori. Si è evoluta in modo impressionante da quando il dottor Hinton ha costruito una rete neurale pionieristica per l’analisi delle immagini nel 2012. Persino il capo di Google, Sundar Pichai, ha dichiarato in una recente intervista di non comprendere appieno tutto ciò che fa il suo chatbot AI, Bard.

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