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L’offensiva invernale in Ucraina: perché i russi non sfondano

L’offensiva invernale in Ucraina: perché i russi non sfondano

K metro 0 – Berlino – Piétiner sur place: segnare il passo. Un francesismo poco conosciuto, che ben si addice, però, agli scarsi risultati  dell’offensiva invernale della Russia in corso da più di due mesi in Ucraina.  Un’offensiva che non fa progressi, mentre l’esercito russo registra elevate perdite di uomini e mezzi. Per quale motivo?

K metro 0 – Berlino – Piétiner sur place: segnare il passo. Un francesismo poco conosciuto, che ben si addice, però, agli scarsi risultati  dell’offensiva invernale della Russia in corso da più di due mesi in Ucraina. 

Un’offensiva che non fa progressi, mentre l’esercito russo registra elevate perdite di uomini e mezzi. Per quale motivo? Le ragioni del fallimento sono molteplici, spiegano Christian Mölling e András Rácz (due esperti del ministero della Difesa tedesco).  

In primo luogo, l’offensiva non aveva evidentemente un chiaro obiettivo. I russi hanno cercato di attaccare lungo tutta la linea del fronte: verso Kupyansk e lungo il segmento Svatove-Kreminna sul fronte di Luhansk, nella regione di Donetsk verso Bakhmut, Avdiivka e persino Vuhledar a sud. Operazioni che spesso si sono svolte in parallelo a scapito della indispensabile concentrazione di forze e potenza di fuoco, molto probabilmente a causa della pressione politica del Cremlino.

Per quanto si può ricostruire da fonti di pubblico accesso, il Cremlino si aspettava che i militari non solo si impadronissero  dell’intera regione di Donetsk (già di per sé un compito quasi impossibile), ma riconquistassero  anche  aree nella regione di Kharkiv. Come la città mineraria di Soledar, che contava appena 10.000 abitanti, ma non è caduta nelle loro mani, così come non lo è ancora Bachmut.

In secondo luogo, le forze russe hanno mostrato scarse capacità tattiche e operative, come si è visto in particolare nell’area di Bakhmut, dove hanno più volte attaccato frontalmente posizioni ucraine fortificate, riportando perdite molto pesanti.

Sebbene anche le forze ucraine abbiano subito pesanti perdite, sono riuscite a mantenere la città durante il suo assedio, durato   complessivamente più di nove mesi.

A Vuhledar, le truppe russe in avanzata sono state decimate dall’artiglieria e dai campi minati ucraini avendo poca dimestichezza con questi terreni insidiosi.

La Russia, inoltre, non è riuscita a formare unità coese ed efficienti fra i riservisti mobilitati e i carcerati “reclutati” nel gruppo Wagner.  

In terzo luogo, l’offensiva russa è stata segnata da una serie di avvicendamenti ai vertici di comando militari. Il generale Sergey Surovikin, il precedente comandante supremo dell’operazione russa in Ucraina, è stato sostituito dal capo di stato maggiore Valery Gerasimov il 12 gennaio, circa due settimane prima dell’inizio dell’offensiva. In altre parole, l’offensiva non è stata guidata da chi l’ha pianificata.

Inoltre, il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, è uscito molto indebolito da questa riorganizzazione, poiché aveva stretti legami solo con Surovikin, ma non con Gerasimov, che da quando aveva assunto il comando, aveva sempre più emarginato il gruppo Wagner facendogli mancare  rifornimenti e soprattutto  munizioni.

In quarto luogo, la Russia sta gradualmente esaurendo le munizioni di artiglieria. Durante l’offensiva invernale, l’artiglieria poteva sparare una media di 18.000-20.000 proiettili al giorno. E’ ancora tre volte più di quanto dispongano le truppe ucraine, ma molto meno dei 50.000-60.000 (a volte anche 80.000)  proiettili usati dall’esercito russo la scorsa estate.

Il gruppo Wagner ha perso circa l’80% dei carcerati che aveva reclutato e inviato al fronte. Alcune unità regolari russe sono state letteralmente spazzate via. L’esempio più noto è la 155a brigata di fanteria marina del distretto militare orientale, che è stata distrutta e ricostruita così tante volte da essere praticamente inesistente.

Pertanto, quando l’Ucraina lancerà il suo tanto atteso contrattacco, è altamente probabile che il suo esercito sarà in grado di dominare il campo nei mesi successivi.

(ZDFheute)

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