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La Commissione europea rilancia una nuova politica sul mare e la pesca

La Commissione europea rilancia una nuova politica sul mare e la pesca

K metro 0 – Bruxelles – In arrivo un nuovo bando, finanziato con 2,6 milioni di euro, dal Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura 2023-27, con l’obiettivo di migliorare le conoscenze della comunità internazionale e rafforzare la base scientifica delle misure adottate nell’ambito della Politica comune della pesca (PCP). Nel corso

K metro 0 – Bruxelles – In arrivo un nuovo bando, finanziato con 2,6 milioni di euro, dal Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura 2023-27, con l’obiettivo di migliorare le conoscenze della comunità internazionale e rafforzare la base scientifica delle misure adottate nell’ambito della Politica comune della pesca (PCP). Nel corso degli ultimi mesi, la Commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte per rendere più sostenibile e resiliente il settore della pesca e dell’acquacoltura nell’UE. Tra queste un partenariato internazionale per la transizione energetica e un Patto per la pesca per coinvolgere gli stakeholder nella piena attuazione della PCP. Le azioni proposte dalla Commissione mirano a ridurre l’impatto sugli ecosistemi marini e la dipendenza dalle fonti fossili, promuovono l’uso di fonti energetiche più pulite, contribuendo anche ad accrescere la competitività del settore, a renderlo più attrattivo per le giovani generazioni e a rafforzare la sicurezza alimentare a lungo termine dell’Unione europea, valorizzando una comunicazione diretta sulla transizione energetica nel settore della pesca e dell’acquacoltura; un piano d’azione per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente e una certosina riscrittura delle regole sull’organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.

Tra le misure proposte da Bruxelles per migliorare l’efficienza dei combustibili e favorire il ricorso a fonti energetiche rinnovabili e a basse emissioni di carbonio vi è l’istituzione di un partenariato internazionale per la transizione energetica della pesca e dell’acquacoltura dell’UE, che riunirà tutti i portatori di interessi, anche nei settori della pesca, dell’acquacoltura, della cantieristica, dei porti e dell’energia, le ONG e le autorità politiche nazionali e locali. Il piano d’azione per la valorizzazione, la tutela e il monitoraggio dell’ambiente marino mira a concretizzare la visione europea sulla biodiversità marina per il 2030 e a centrare l’obiettivo di proteggere giuridicamente il 30% dei nostri mari attraverso misure di conservazione, azioni per il ripristino delle aree vitali per le specie e gli habitat sensibili, interventi nazionali per eliminare gradualmente la pesca di fondo con attrezzi attivi in tutte le aree marine protette, azioni volte ad aumentare la selettività degli attrezzi e delle pratiche di pesca e a ridurre le catture accidentali di specie minacciate. Tra i temi centrali sui quali vertono gli impegni sanciti da Bruxelles figurano: le aree marine protette; il contrasto all’inquinamento marino; la lotta contro le conseguenze del cambiamento climatico; la promozione della pesca sostenibile; la creazione di economie blu sostenibili e il sostegno alla sicurezza marittima. L’Europa punta alla creazione di un sistema giuridico e sociale estremamente innovativo e che riesca attraverso la ricerca scientifica proveniente dallo spazio a valorizzare e tutelare il mare. Il binomio space economy e protezione degli oceani diviene importante, concentrando le energie europee lungo due linee d’intervento. Da un lato, saranno investiti ben 12 milioni di euro per facilitare l’accesso ai dati del programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, attraverso il “Copernicus Regional Centre” gestito da Panama e dall’altro, rinnovando la costellazione di satelliti relativa al programma Copernicus, grazie al lancio di Sentinel-1C per un valore di 250 milioni di euro. Il ruolo di questo nuovo satellite sarà determinante per continuare a controllare e a sviluppare ricerca attraverso l’osservazione in tempo reale degli iceberg e dello scioglimento dei ghiacci sull’Artico al fine di monitorare gli importanti effetti dei cambiamenti climatici e del mare.

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