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Report Onu: “Russia e Ucraina uccisi prigionieri di guerra: le prove”

Report Onu: “Russia e Ucraina uccisi prigionieri di guerra: le prove”

K metro 0 – New York – Decine di esecuzioni sommarie di prigionieri di guerra da parte di Russia e Ucraina nel conflitto iniziato a febbraio 2022. Lo sottolinea l’Onu in un report che documenta decine di casi, secondo quanto riporta la Cnn. Le Nazioni Unite hanno stilato il documento nonostante la scarsa collaborazione della Russia

K metro 0 – New York – Decine di esecuzioni sommarie di prigionieri di guerra da parte di Russia e Ucraina nel conflitto iniziato a febbraio 2022. Lo sottolinea l’Onu in un report che documenta decine di casi, secondo quanto riporta la Cnn. Le Nazioni Unite hanno stilato il documento nonostante la scarsa collaborazione della Russia e nonostante la difficoltà di acquisire informazioni nei territori controllati da Mosca.

Nel dettaglio, secondo il report dell’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani (OHCHR), l’Onu ha documentato l’uccisione di 15 prigionieri ucraini, l’utilizzo di prigionieri come scudi umani e la morte di 2 militari per carenza di cure mediche. Nel documento, inoltre, si fa riferimento all’esecuzione di un ufficiale della guardia nazionale torturato e ucciso per aver rifiutato di fornire ai russi la password di una stazione radio a Mariupol nell’aprile 2022.

A settembre dello scorso anno, invece, uomini della Wagner hanno ucciso un soldato ucraino ferito sparando al militare per 3 volte al torace e una volta alla testa. “Le esecuzioni sommarie e gli attacchi ai prigionieri e alle persone non impegnate in combattimento sono proibite dal diritto internazionale. Quando si tratta di atti deliberati, costituiscono crimini di guerra”, ricorda il report.

I funzionari dell’OHCHR hanno documentato, da parte ucraina, l’uccisione di almeno 25 prigionieri russi. Il caso è stato esaminato con l’acquisizione di informazioni, ispezioni in loco e audizioni di testimoni. La vicenda si è verificata nella regione di Luhansk a marzo 2022: un gruppo di combattenti russi, probabilmente appartenenti a formazioni in appoggio all’esercito, non avevano manifestato l’intenzione di arrendersi pur essendo sdraiati a terra per ripararsi da un raid ucraino.

Il report, inoltre, fa riferimento a centinaia di casi di detenzioni arbitrarie attribuibili a entrambi gli schieramenti: 600 per la Russia, 91 per l’Ucraina. Sono state in sostanza rilevate “violazioni significative da entrambe le parti”. (Adnkronos).

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