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“Prevent It”: un programma plurinazionale di interventi antipedofilia, promosso da Portogallo, Germania e Svezia 

“Prevent It”: un programma plurinazionale di interventi antipedofilia, promosso da Portogallo, Germania e Svezia 

K metro 0 – Lisbona – Il Portogallo, insieme a Germania e Svezia sta sviluppando – come ufficialmente annunciato dalla Facoltà di Psicologia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Porto – un programma di intervento psicologico online, gratuito e anonimo, per aiutare le persone che nutrono impulsi sessuali verso i bambini, prevenendo così i crimini di

K metro 0 – Lisbona – Il Portogallo, insieme a Germania e Svezia sta sviluppando – come ufficialmente annunciato dalla Facoltà di Psicologia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Porto – un programma di intervento psicologico online, gratuito e anonimo, per aiutare le persone che nutrono impulsi sessuali verso i bambini, prevenendo così i crimini di pedofilia. “Prevent It” – questo il nome del programma informa la testata lusitana bomdia, è stato creato da un gruppo di psicologi e psichiatri del Karolinska Institute in Svezia, mentre la versione più recente è stata lanciata in Portogallo e Germania. Questo progetto usufruisce anche di un monitoraggio esterno da parte delle Università di Ottawa (Canada) e Johns Hopkins (Baltimora, USA).

Il progetto di ricerca, e soprattutto di azione, denominato ‘Prevent It’, mira a valutare un metodo di intervento psicologico per aiutare anzitutto le persone ad acquisire una maggiore capacità di comprensione e controllo sui propri pensieri, sentimenti, emozioni e comportamenti; e, in questo modo, almeno ridurre il rischio di commettere abusi sessuali su minori, combattendo così la piaga sociale della pedofilia, diffusa – come, del resto, tutte le forme di violenza sessuale – un po’ in tutti gli ambienti sociali. “Può esser piuttosto difficile, infatti, per le persone con impulsi sessuali riguardanti bambini, ottenere cure: motivo per cui è stato progettato un programma di intervento di facile accesso e che li aiuti a gestire questi impulsi”, ha affermato, allargando il discorso alla sfera della politica socio-sanitaria, il coordinatore del team dell’Università di Porto, Joana Carvalho, citata nella dichiarazione ufficiale dell’ Ateneo. Che ha aggiunto: “La prevalenza degli abusi sessuali sui minori, anche attraverso i media digitali e Internet, è un grave problema sociale, per il quale la scienza ha cercato risposte, in particolare in termini di prevenzione e riduzione del rischio tra i potenziali abusatori sessuali”. 

Anche la pedofilia, insomma, va considerata una malattia sociale: proprio questa, del resto, è l’ottica prevalente, oggi, nei confronti di questa perversione, nei Paesi scandinavi (non a caso, ecco la Svezia tra i promotori del progetto “Prevent It”), ma anche centroeuropei ed euromediterranei, Italia compresa. Secondo il coordinatore del team svedese, Christoffer Rahm, citato anche nelle informazioni divulgate, la prima versione del programma, che si è svolta esclusivamente in inglese, ha dimostrato che la sua applicazione ha già comportato una “riduzione significativa” del consumo di pornografia infantile, anzitutto online. Le persone che si sentono preoccupate per i loro impulsi sessuali nei confronti dei bambini e desiderano aiuto, possono registrarsi volontariamente, gratuitamente e anonimamente per questo studio su www.iterapi.se/sites/preventit/register. 

Dopo l’iscrizione, saranno soggetti a un colloquio di ammissione allo studio con un terapista, che avverrà tramite chat scritta, o chiamata vocale su una piattaforma sicura dove la riservatezza è salvaguardata, secondo le informazioni divulgate sul sito citato. Una volta ammessa, una persona dovrà compilare moduli con domande su sessualità, salute mentale, stato sociale e informazioni su eventuali condanne precedenti. 

L’intervento si basa sulla terapia cognitivo-comportamentale, la piu’ adatta, e ha una durata di nove settimane, con reclutamento che si svolge da febbraio 2023 a giugno 2024. La “filosofia di base” del progetto è chiaramente di tipo scandinavo-anglosassone (basata, cioè, sulla volontarietà di adesione da parte dell’ “utente” affetto da questo tipo di patologia): tra qualche mese sarà possibile valutarne già i primi risultati, soprattutto le percentuali di adesione nei vari ambienti sociali e professionali. 

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