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Ue, l’autorità di vigilanza mette in guardia dalle lobby sull’intelligenza artificiale

K metro 0 – Bruxelles – Secondo l’Osservatorio Corporate Europe, gli sforzi di “lobbying” si sono accentuati dopo il lancio del sistema ChatGPT nel novembre scorso. In un rapporto pubblicato oggi, l’osservatorio della “lobby” europea afferma difatti di aver ottenuto “documenti che rivelano il modo impressionante in cui le aziende tecnologiche hanno cercato di influenzare

K metro 0 – Bruxelles – Secondo l’Osservatorio Corporate Europe, gli sforzi di “lobbying” si sono accentuati dopo il lancio del sistema ChatGPT nel novembre scorso. In un rapporto pubblicato oggi, l’osservatorio della “lobby” europea afferma difatti di aver ottenuto “documenti che rivelano il modo impressionante in cui le aziende tecnologiche hanno cercato di influenzare la nuova legge sull’IA tentando di ridurre gli obblighi di sicurezza e mettendo da parte le preoccupazioni sui diritti umani”.

Tutto ha inizio nell’aprile del 2021, quando la Commissione europea ha proposto la prima legislazione in materia di IA (la prima anche a livello globale), sostenendo controlli di sicurezza rigorosi; da allora questa associazione no-profit rivendica il fatto che “i ‘giganti’ della tecnologia hanno ingaggiato una feroce battaglia di ‘lobbying’ per salvaguardarsi da qualsiasi responsabilità”. Ne riferisce tsf.pt.

Corporate Europe Observatory sostiene dunque che “i sistemi di intelligenza artificiale comportano grandi rischi”, e che piattaforme come ChatGPT (di chat basate sull’intelligenza artificiale) “spesso non funzionano come previsto o possono non essere affidabili”.

In sostanza, “Google, Facebook e Microsoft si sono serviti di gruppi segreti, esperti finanziati dal settore tecnologico e organismi di standardizzazione per fare pressione sulle istituzioni europee, uno sforzo durato anni e che sembra destinato ad avere successo man mano che il disegno di legge raggiunge le sue fasi finali”, si aggiunge.

Nel rapporto, l’osservatorio riferisce di oltre 1.000 incontri di lobbying con i membri del Parlamento europeo, il 56% dei quali con l’industria e i gruppi di interesse.

Ricordiamo che l’IA è sempre più utilizzata in settori quali l’intrattenimento (personalizzazione dei contenuti), il commercio online (previsione dei gusti dei consumatori), gli elettrodomestici (programmazione intelligente) e le apparecchiature elettroniche (utilizzo di assistenti virtuali come Siri e Alexa, tra gli altri). L’intelligenza artificiale è utilizzata anche per il riconoscimento facciale, una tecnica basata sulla raccolta di dati di immagini caratteristiche.

Intanto milioni di persone che soffrono di insufficienza cardiaca potrebbero beneficiare dei nuovi progressi grazie a una nuova generazione di cuori artificiali. Sebbene le pompe e i cuori artificiali siano disponibili da oltre 40 anni, le opzioni ora disponibili sono complicate per gli utenti. I dispositivi sono spesso rumorosi e richiedono ai pazienti di portare con sé pesanti batterie e di avere fili che attraversano la pelle per alimentare il dispositivo. Alcuni utilizzano anche pompe esterne al corpo per far circolare il sangue. Ma i ricercatori sperano che una nuova generazione di cuori artificiali possa migliorare la situazione.

La nostra visione è che si dovrebbe essere in grado di vivere una vita del tutto normale con un cuore artificiale”, ha dichiarato Ina Laura Perkins, coordinatrice del progetto ArtOfHeart finanziato dall’Ue. Sebbene il trapianto possa offrire una soluzione, solo pochi pazienti selezionati sono in lista d’attesa per tale operazione, a causa della grave carenza di cuori da donare a livello mondiale. Di conseguenza, la prospettiva di un’alternativa artificiale efficace offre una speranza per la vita di molti.

Oltre a essere difficili da usare, gli attuali cuori artificiali possono danneggiare il sangue. “Ciò che credo impedisca ai cuori artificiali di esprimere appieno il loro potenziale sono le complicazioni legate al sangue di cui soffrono i pazienti”, ha aggiunto Perkins. Il cuore artificiale in fase di sperimentazione è costituito da due pompe con un atrio, un ventricolo e una coppia di valvole meccaniche. Per ottenere l’approvazione normativa, Real Heart sta valutando l’affidabilità del dispositivo e l’impatto sul sangue in una serie di test di laboratorio. L’azienda sta inoltre conducendo una serie di studi sugli animali utilizzando delle pecore. L’obiettivo del team è di iniziare gli studi clinici su circa 10 pazienti nel 2024 e di immettere il cuore artificiale sul mercato entro il 2026.

La prima versione sarà collegata con un cavo attraverso la pelle a una cintura di batterie. La speranza, tuttavia, è che in futuro questo collegamento via cavo non sia più necessario. “Il nostro dispositivo è molto efficiente dal punto di vista energetico, quindi apre la possibilità di una ricarica wireless attraverso la pelle”, ha concluso la Perkins.

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