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Serbia, centinaia di manifestanti contro la normalizzazione con il Kosovo

K metro 0 – Belgrado – Centinaia di nazionalisti serbi si sono riuniti ieri nella capitale Belgrado e hanno chiesto al governo di respingere il piano occidentale per la normalizzazione dei legami con il Kosovo e di ritirarsi dai negoziati. I manifestanti si sono radunati davanti al palazzo della presidenza mostrando striscioni con le scritte

K metro 0 – Belgrado – Centinaia di nazionalisti serbi si sono riuniti ieri nella capitale Belgrado e hanno chiesto al governo di respingere il piano occidentale per la normalizzazione dei legami con il Kosovo e di ritirarsi dai negoziati.

I manifestanti si sono radunati davanti al palazzo della presidenza mostrando striscioni con le scritte “Il Kosovo è il cuore della Serbia”, “Nessuna resa” e “Il tradimento del Kosovo è il tradimento della Russia!”. Hanno così bloccato il traffico e abbattuto la recinzione metallica gridando: “Dov’è (il presidente serbo Aleksandar) Vucic?”. Il gruppo ha poi lanciato uova contro le finestre e minacciato di morte Vucic prima che la polizia ne arrestasse alcuni.

La richiesta principale era che Vucic si ritirasse dai negoziati sul Kosovo con i Paesi occidentali e che non venisse costituita l’Associazione dei Comuni serbi. Il premier ha dichiarato a un canale televisivo locale che i manifestanti hanno incitato alla violenza e ha chiesto cosa intendesse Damjan Knezevic della Pattuglia popolare ultranazionalista quando si è rivolto al governo, dicendo: “Voi temete le rivolte, vi giuro che siamo pronti a ben altro”.

“Pensate davvero che non ci sarà una risposta a tutto questo? Lo Stato reagirà in maniera molto rapida e seria”, ha promesso Vucic, accusando i manifestanti di essere anti-serbi e di ricevere finanziamenti e sostegno da “un Paese straniero”. Il procuratore capo di Belgrado, Nenad Stefanovic, ha dichiarato che saranno perseguiti tutti coloro che minacciano i titolari delle più alte cariche dello Stato e tutti i membri di gruppi estremisti che attentano alla sicurezza dei cittadini.

Nel frattempo, un altro membro del gruppo di ultradestra People’s Patrol, Dejan Bobocek, è stato arrestato e trovato in possesso di un fucile con mirino ottico e munizioni a Novi Sad, ha confermato il ministero degli Interni ai media.

L’Unione europea chiede dunque al Kosovo e alla Serbia di raggiungere un accordo finale per risolvere le questioni tra i due Paesi e progredire nel loro processo di integrazione con il blocco. Il Kosovo ha difatti dichiarato la propria indipendenza dalla Serbia nel 2008 e la maggior parte degli Stati membri dell’ONU, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Turchia, lo ha riconosciuto come Paese autonomo e separato dal suo vicino. Ma Belgrado continua a considerarlo come suo territorio.

Ultimamente, le parti hanno negoziato quella che è conosciuta come la proposta franco-tedesca. Germania e Francia si sono difatti offerte di accelerare il processo di adesione della Serbia all’Ue se essa riconoscesse l’indipendenza del Kosovo e permettesse di diventare membro di organizzazioni internazionali. Secondo la proposta trapelata, il Kosovo dovrebbe anche consentire la creazione di un’unione di comuni serbi nel nord, dove vivono molti serbi. I funzionari dell’Ue sperano insomma che i negoziati sul piano si concludano in primavera. Bruxelles ha facilitato il dialogo Serbia-Kosovo.

Intanto, in una nota inviata al ministro degli Esteri serbo, Ivica Dacic in occasione del 185esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha affermato lunedì la disponibilità di Mosca a un ulteriore sviluppo a tutto tondo delle relazioni con la Serbia. Lo hanno riferito i media locali a Belgrado.

Gli Stati Uniti stessi continueranno a sostenere il percorso della Serbia verso l’adesione all’Unione europea, così come il dialogo sulla normalizzazione delle relazioni con il Kosovo sotto gli auspici della Ue”. Lo ha affermato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in una lettera inviata al presidente serbo Aleksandar Vucic in occasione della Festa Nazionale della Repubblica di Serbia il 15 febbraio.

“Apprezziamo il vostro sostegno alla proposta dell’Unione europea sulla normalizzazione”, ha detto Biden nella missiva, postata sul sito ufficiale della presidenza serba. 

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