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Terremoto in Turchia, si aggrava il bilancio delle vittime. 1.800 i morti

K metro 0 – Ankara – Brutale terremoto in Turchia, al confine con la Siria, nella regione dell’Anatolia sud-orientale. Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime, che sono 1.800. Migliaia i feriti. Sono almeno 1.014 i morti in Turchia, secondo quanto reso noto da l’Afad, l’Autorità turca che si occupa della gestione delle

K metro 0 – Ankara – Brutale terremoto in Turchia, al confine con la Siria, nella regione dell’Anatolia sud-orientale. Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime, che sono 1.800. Migliaia i feriti. Sono almeno 1.014 i morti in Turchia, secondo quanto reso noto da l’Afad, l’Autorità turca che si occupa della gestione delle emergenze e dei disastri naturali. ”E’ stato il terremoto più forte dal 1939”, ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan intervenendo a una riunione di governo e aggiungendo che sono finora ”2.470 le persone estratte dalle macerie” e almeno ”2.818 gli edifici crollati’ in Turchia. Il presidente turco aveva parlato di almeno ”912 dei nostri cittadini” morti e 5.385 persone ferite”.

Alle 1.014 vittime in Turchia vanno sommate quelle registrate in Siria, dove si contano 783 morti.

Sono oltre 40 le scosse di assestamento registrate in Turchia nelle ore successive alla prima, ha riferito l’agenzia per la gestione dei disastri e delle emergenze del ministero degli Interni di Ankara, secondo cui la seconda più forte è stata di magnitudo 6,6. A causa della elevata magnitudo e della relativa vicinanza al mare, sia il Cat-Ingv che il Koeri hanno poi diramato un’allerta tsunami per il Mediterraneo, un’allerta di tipo Watch, ha sottolineato l’Ingv.

Qatar, Arabia Saudita, Kuwait, Emirati arabi, Algeria e Giordania hanno inviato squadre di soccorso, personale medico, soccorsi, tende e rifornimenti.

La Turchia ha ”ricevuto offerte di aiuto da 45 Paesi, oltre all’Unione europea e alla Nato”, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale. 

In una dichiarazione congiunta, il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell e il commissario europeo per la gestione delle crisi Janiz Lenarcic hanno affermato che 10 squadre di soccorso e ricerca provenienti da Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia e Romania sono state rapidamente mobilitate per sostenere i soccorsi squadre a terra.

Anche Ungheria, Italia, Spagna, Malta e Slovacchia si sono impegnate a fornire assistenza simile, ha annunciato il portavoce dell’Unione europea per gli aiuti umanitari Balazs Ujvar in una conferenza stampa.

Il sisma è stato avvertito anche in Libano, Grecia, Israele e Cipro. Le autorità turche non hanno al momento dato notizie di vittime, ma alcuni video diffusi sui social media mostrano palazzi crollati in molte città della regione.

Nel frattempo il ricercatore Frank Hoogerbeets su Twitter, aveva in qualche modo 2 giorni prima ‘previsto’ il forte terremoto. Ecco cosa c’è scritto: “Prima o poi ci sarà un #terremoto di ~M 7.5 in questa regione (Turchia centro-meridionale, Giordania, Siria, Libano)”. Il suo tweet sta facendo il giro del mondo.

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