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Grecia, sotto processo 24 volontari che hanno salvato migranti in mare

K metro 0 – Atene – Un caso clamoroso che fa discutere, sollevando in questi giorni l’attenzione anche del Parlamento europeo. Si tratta di un gruppo di 24 volontari, tra cui anche la rifugiata e nuotatrice Sarah Mardini, che sono stati processati sull’isola di Lesbo più di quattro anni dopo essere stati arrestati per aver

K metro 0 – Atene – Un caso clamoroso che fa discutere, sollevando in questi giorni l’attenzione anche del Parlamento europeo. Si tratta di un gruppo di 24 volontari, tra cui anche la rifugiata e nuotatrice Sarah Mardini, che sono stati processati sull’isola di Lesbo più di quattro anni dopo essere stati arrestati per aver svolto azioni di salvataggio di migranti al largo della Grecia. Il gruppo, chiamato Emergency Response Center International, da allora è stato sciolto dalle autorità.

Un rapporto del Parlamento europeo denuncia la vicenda come “il più grande caso di criminalizzazione della solidarietà in Europa”. I volontari sono stati inizialmente detenuti nel 2018 per diversi mesi con l’accusa di tratta di esseri umani, ma le accuse affrontate dal gruppo a Mitilini oggi, riguardavano spionaggio, accesso illegale alle comunicazioni statali, riciclaggio di denaro e assistenza ad attività criminali: accuse naturalmente negate dal gruppo. Secondo l’accusa, la polizia aveva affermato nel 2018 che i volontari avevano raccolto informazioni sui flussi di rifugiati dalla costa turca alle isole greche di Lesbo e Samos e fornito assistenza diretta ai gruppi di trafficanti organizzati.

Commentando la vicenda, secondo quanto riferito dalla Bbc, uno degli imputati, l’esperto subacqueo Seán Binder, ha detto ai giornalisti che l’importante era garantire che lo stato di diritto fosse rispettato: “Dobbiamo garantire che la ricerca e il salvataggio sono consentiti, dobbiamo garantire che le persone abbiano il diritto di chiedere asilo“.

Il rapporto del Parlamento europeo del 2021 aveva sottolineato che il primo salvataggio condotto di Sarah Mardini era avvenuto nel 2015, quando lei e sua sorella Yusra avevano aiutato a salvare altre persone a bordo della barca su cui viaggiavano. Mardini ha detto alla BBC dopo il suo rilascio nel 2018, che il suo arresto è stato uno shock poiché il suo gruppo voleva aiutare i rifugiati fornendo loro assistenza medica, acqua e coperte una volta arrivati ​​in Grecia. Mentre Seán Binder stupito ha affermato, che le accuse di spionaggio e utilizzo di comunicazioni crittografate non erano altro che messaggiare tramite WhatsApp e ascoltare la radio marittima.

Il loro processo arriva sulla scia del caso di un migrante somalo di nome Mohamed Abdi, condannato a 142 anni di carcere con l’accusa di traffico di esseri umani dopo aver salvato più di 30 vite. Abdi ha detto di aver guidato a riva il gommone dei migranti dopo che era stato abbandonato da un trafficante turco nel 2020. Il tribunale di Mitilini ha stabilito ieri che la sua condanna dovrebbe essere commutata e ha ordinato il suo rilascio considerando il tempo già scontato in carcere.

Il processo si è aperto oggi ed è stato aggiornato a venerdì. Decine di ONG hanno criticato il processo di Lesbo e un gruppo di membri del Parlamento europeo ha firmato una lettera che chiede al governo di Atene di archiviare il caso.

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