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Regno Unito, l’inflazione spinge i consumatori verso i discount alimentari

K metro 0 – Londra – I consumatori del Regno Unito contano ormai ogni centesimo pur di arrivare a fine mese per fare la spesa. Lo ha dichiarato Tesco, la maggiore catena di supermercati del Paese. Lo riporta la BBC. Il costo della vita aumenta come non mai negli ultimi 40 anni, a causa dell’impennata

K metro 0 – Londra – I consumatori del Regno Unito contano ormai ogni centesimo pur di arrivare a fine mese per fare la spesa. Lo ha dichiarato Tesco, la maggiore catena di supermercati del Paese. Lo riporta la BBC.

Il costo della vita aumenta come non mai negli ultimi 40 anni, a causa dell’impennata dei beni alimentari e dell’energia; l’inflazione sta intaccando i bilanci delle famiglie, con un aumento dei prezzi superiore a quello dei salari. Salgono così i prezzi di latte e dolci, ma la frutta diventa più economica e il discount Aldi diventa il quarto supermercato più grande della Gran Bretagna.

Tesco ha così dichiarato che i consumatori stavano già spendendo meno a causa della normalizzazione delle abitudini di acquisto dopo la pandemia, ma ora stanno tagliando ancora di più a causa dell’inflazione. Insomma, gli acquirenti sono sotto pressione e anche i supermercati ne risentono. Le corsie della grande distribuzione organizzata sono pertanto più competitive che mai, ed è in atto un massiccio cambiamento nelle abitudini di acquisto.

Secondo Tesco, i clienti passano dai prodotti di marca a quelli più economici a marchio proprio, fanno acquisti più frequenti e mettono meno articoli nel carrello, oltre ad acquistare più surgelati. Come altri supermercati, anche Tesco deve assorbire alcuni aumenti dei prezzi per proteggere i clienti e impedire loro di fare acquisti altrove. Questo sta colpendo i profitti dei rivenditori, così come il ritorno alle normali abitudini di acquisto dopo la pandemia.

Tesco deve anche affrontare la crescente concorrenza di discount come Aldi, che a settembre è diventato per la prima volta il quarto supermercato del Regno Unito, grazie alla ricerca di risparmi da parte degli acquirenti; per fronteggiare il concorrente, ha dichiarato che bloccherà i prezzi di oltre 1.000 prodotti di uso quotidiano. Ha inoltre annunciato che il personale dei suoi negozi nel Regno Unito riceverà un altro aumento di stipendio, il secondo quest’anno.

Intanto anche il prezzo del petrolio sale dopo il taglio della produzione da parte dei produttori Open. A fine settembre, un barile di greggio Brent era scambiato a 84,06 dollari, in calo rispetto ai massimi di circa 130 dollari di questa primavera; il taglio della produzione annunciato oggi dall’Opec+ ha però fatto salire di colpo i prezzi dell’1% a 92,74 dollari al barile. Un aumento che arriva nonostante gli appelli degli Stati Uniti e di altri paesi a pompare di più, dopo che i prezzi sono saliti in primavera quando la guerra in Ucraina ha interrotto le forniture. “La decisione è tecnica, non politica”, ha risposto ai giornalisti il ministro dell’Energia degli Emirati Arabi Uniti Suahili al-Marzoli, mentre i membri dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Open) e gli alleati si riunivano a Vienna.

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Joseph Villeroy
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