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I ghiacciai svizzeri rischiano di scomparire entro fine secolo

K metro 0 – Ginevra – L’allarme era già stato lanciato lo scorso 8 settembre. I ghiacciai svizzeri si stanno sciogliendo come mai prima d’ora, secondo uno studio accademico pubblicato mercoledì. Il loro volume è in calo del 6% quest’anno: in pratica, sono andati persi tre chilometri cubi di ghiaccio. La Svizzera ha il maggior

K metro 0 – Ginevra – L’allarme era già stato lanciato lo scorso 8 settembre. I ghiacciai svizzeri si stanno sciogliendo come mai prima d’ora, secondo uno studio accademico pubblicato mercoledì. Il loro volume è in calo del 6% quest’anno: in pratica, sono andati persi tre chilometri cubi di ghiaccio.

La Svizzera ha il maggior volume di ghiacciai di qualsiasi paese in Europa. Ma già negli anni scorsi, uno scioglimento del 2% in un anno era considerato in precedenza un evento “estremo”, come ricorda la Commissione di esperti della rete di misurazione della criosfera dell’Accademia svizzera delle scienze.

L’Accademia ha riferito che la riduzione dei ghiacciai del paese ha superato il precedente record di ritiro di quasi una generazione fa.

“Il 2022 è stato un anno disastroso per i ghiacciai svizzeri, a causa della grande scarsità di neve in inverno e delle continue ondate di calore in estate”.

A fronte di questo, lo scioglimento comporta anche degli effetti positivi. L’acqua di disgelo ha permesso di compensare le scarse precipitazioni e di riempire parte dei laghi artificiali utilizzati per la produzione idroelettrica. Le centrali idroelettriche forniscono oltre il 60% dell’energia elettrica prodotta in Svizzera.

Una magra consolazione, tuttavia. Matthias Huss, un glaciologo del Politecnico federale di Zurigo che dirige il programma Glamos (la rete svizzera di monitoraggio dei ghiacciai, sui cui dati si basa il rapporto dell’Accademia svizzera di scienze naturali) afferma che ci sono “zero possibilità” che i ghiacciai si riformino, nella migliore delle ipotesi, tra qualche decennio, date le attuali proiezioni per le temperature globali.

“Ci aspettavamo che questi estremi (climatici) potessero verificarsi in un futuro, ma già ora ne vediamo le conseguenze”.

Poca neve, sabbia e canicola: un “combinazione sfortunata di fattori” ha portato quest’anno al grande scioglimento. Il manto nevoso nelle Alpi svizzere era eccezionalmente leggero, in particolare nel sud-est: questo significa che i ghiacciai avevano una minor protezione naturale dal caldo.

Un’ondata di polvere di sabbia dal Sahara ha poi ricoperto molte parti d’Europa in primavera, con la conseguenza che la neve ha assorbito più calore solare e si è sciolta più velocemente. Un picco delle temperature estive in tutta Europa ha poi ulteriormente intensificato lo scioglimento dei ghiacciai.

Un altro studio del Politecnico di Zurigo, insieme all’Eidgenössische Forschungsanstalt für Wald, Schnee und Landschaft (l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio), pubblicato il mese scorso, ha rilevato che i 1.400 ghiacciai svizzeri hanno perso più della metà del loro volume totale dall’inizio degli anni ’30.

Il rapporto pubblicato dall’Accademia svizzera delle scienze mercoledì 28 settembre racconta in dettaglio i danni provocati lungo le Alpi svizzere: oltre 6 metri di ghiaccio si sono sciolti quest’anno sulla vetta di Konkordiaplatz nel grande ghiacciaio dell’Aletsch a sud, vicino al confine italiano.

Piccoli ghiacciai come il Pizol, nel Cantone di San Gallo, quello del Vadret dal Corvatsch nei Grigioni e lo Schwarzbachfirn nel Cantone di Uri “sono praticamente scomparsi”

Di questo passo, secondo gli scienziati, “i ghiacciai svizzeri saranno scomparsi entro la fine del secolo”. Secondo Mathias Huss “non è possibile rallentare lo scioglimento nel breve termine”. Se riduciamo le emissioni di CO2 e proteggiamo il clima “questo potrebbe risparmiare circa 1/3 dei volumi totali in Svizzera, nella migliore delle ipotesi…”.

Secondo il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite, lo scioglimento di ghiaccio e neve è una delle dieci principali minacce causate dal riscaldamento globale.

Ma sebbene non si agisca ancora abbastanza rapidamente per frenare il riscaldamento globale, il mondo, secondo Huss, si sta rendendo conto della minaccia e della necessità di ridurre le emissioni di gas serra che intrappolano il calore nell’atmosfera.

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