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Messico, 43 studenti scomparsi nel 2014: arrestato ex procuratore generale

Messico, 43 studenti scomparsi nel 2014: arrestato ex procuratore generale

K metro 0 – Adnkronos – Città del Messico – Murillo è stato arrestato venerdì nella sua casa di Città del Messico con l’accusa di sparizione forzata, tortura e intralcio alla giustizia per il rapimento e la sparizione degli studenti nello stato sud-occidentale, ora considerato un “crimine sponsorizzato dallo Stato”. Murillo è stato portato in

K metro 0 – Adnkronos – Città del Messico – Murillo è stato arrestato venerdì nella sua casa di Città del Messico con l’accusa di sparizione forzata, tortura e intralcio alla giustizia per il rapimento e la sparizione degli studenti nello stato sud-occidentale, ora considerato un “crimine sponsorizzato dallo Stato”.

Murillo è stato portato in un ufficio del procuratore generale e sarà trasferito in un carcere di Città del Messico, hanno fatto sapere le autorità.

Durante il suo mandato, tra il 2012 e il 2015, sotto l’allora presidente Enrique Peña Nieto, Murillo ha supervisionato le criticatissime indagini sulla sparizione degli studenti, avvenuta il 26 settembre del 2014, mentre si trovavano a bordo di un bus diretto da Iguala a Città del Messico. Esperti internazionali hanno affermato che l’inchiesta ufficiale è stata costellata di errori e abusi, tra cui la tortura dei testimoni. Il presidente Andrés Manuel López Obrador si è insediato nel 2018 giurando di fare chiarezza sull’accaduto.

L’arresto dell’ex procuratore generale, che “non ha opposto resistenza”, hanno riferito le autorità giudiziarie, è avvenuto all’indomani delle dichiarazioni di Alejandro Encinas, sottosegretario per i diritti umani, che ha definito le sparizioni un “crimine di Stato” con il coinvolgimento di funzionari locali, statali e federali.

Murillo si era occupato del caso nel 2014 e aveva definito le conclusioni del governo la “verità storica”. Secondo questa versione, una gang locale di narcotrafficanti avrebbe scambiato gli studenti per membri di un gruppo rivale, li avrebbe uccisi, bruciati in una discarica e gettato i resti in un fiume. Un gruppo di esperti internazionali ha invece evidenziato le lacune del rapporto e le Nazioni Unite hanno denunciato detenzioni arbitrarie e torture durante l’inchiesta, mentre gli investigatori messicani ritengono che gli studenti – finora sono stati trovati i resti di solo tre di loro – siano stati fermati da agenti corrotti, che li hanno poi consegnati a un cartello del narcotraffico, che li ha scambiati per membri di una gang rivale.

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