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La Polonia modifica la legge sul sistema giudiziario ma per l’Ue non è sufficiente

K metro 0 – Varsavia – Il Presidente Andrzej Duda ha firmato ieri le modifiche ai regolamenti disciplinari alla legge sulla Camera disciplinare della Corte Suprema, utilizzata per sanzionare i giudici. Il controverso organo è stato sostituito con un nuovo comitato di responsabilità, e Jaroslaw Kaczynski, il presidente del principale politico polacco, Diritto e Giustizia,

K metro 0 – Varsavia – Il Presidente Andrzej Duda ha firmato ieri le modifiche ai regolamenti disciplinari alla legge sulla Camera disciplinare della Corte Suprema, utilizzata per sanzionare i giudici. Il controverso organo è stato sostituito con un nuovo comitato di responsabilità, e Jaroslaw Kaczynski, il presidente del principale politico polacco, Diritto e Giustizia, spera così che “l’Ue abbia una reazione adeguata alla mossa”. Ma basterà?

L’Ue aveva difatti congelato miliardi di euro di fondi per la pandemia in Polonia a causa delle critiche sul suo stato di diritto e sollecitato più volte a modificare i regolamenti sul sistema giudiziario. Kaczynski, il principale leader del partito al governo, ha anche affermato che la guerra in Ucraina, paese confinante con la Polonia, ha di recente cambiato in meglio l’approccio dell’Ue nei confronti del governo di Varsavia e che ci sono alcuni “elementi di buona volontà” da vedere. La Polonia sostiene difatti la lotta dell’Ucraina contro l’invasione russa e ha accolto milioni di rifugiati ucraini. Tuttavia, le modifiche firmate da Duda sono considerate in gran parte superficiali dall’Europa e continuano a garantire il controllo politico sui giudici, che è un punto di rottura importante tra Varsavia e Bruxelles. Il capo dell’esecutivo dell’Ue, Ursula von der Leyen, ha avvertito che non saranno erogati fondi se la Polonia non raggiungerà le “pietre miliari” per garantire l’indipendenza giudiziaria: abolire la Camera disciplinare, riscrivere le sue regole e consentire ai giudici sanzionati o sospesi dalla camera di rivedere i loro casi.

La settimana scorsa la Von der Leyen ha dovuto anche affrontare le critiche dei legislatori centristi del Parlamento europeo dopo che la Commissione europea, l’organo esecutivo dell’Ue, ha accettato in modo condizionato il piano di recupero della Polonia per la pandemia, aprendo alla possibilità di erogare fondi per un totale di circa 36 miliardi di euro. I legislatori hanno però ribadito che la decisione era prematura, poiché la Polonia non ha soddisfatto le condizioni poste dall’Ue. Ricordiamo che la Camera disciplinare è costata cara alla Polonia. La Corte di giustizia europea ha difatti inflitto alla Polonia una multa record di 1 milione di euro al giorno per non averla smantellata.

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