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Polonia, morti e feriti nell’esplosione di una miniera di carbone

Polonia, morti e feriti nell’esplosione di una miniera di carbone

K metro 0 – Varsavia – Due esplosioni di metano in una miniera di carbone a Pniowek a Pawlowice, nel sud della Polonia, hanno ucciso stamattina presto cinque persone e ferito più di venti. Lo ha riferito il Primo ministro polacco Mateusz Morawiecki alla stampa fuori dalla cava estrattiva. Altri sette risultano dispersi. La prima

K metro 0 – Varsavia – Due esplosioni di metano in una miniera di carbone a Pniowek a Pawlowice, nel sud della Polonia, hanno ucciso stamattina presto cinque persone e ferito più di venti. Lo ha riferito il Primo ministro polacco Mateusz Morawiecki alla stampa fuori dalla cava estrattiva. Altri sette risultano dispersi.

La prima esplosione, in realtà, si è verificata poco dopo mezzanotte di mercoledì a circa 1.000 metri sotto la superficie della miniera, seguita da una tempestiva operazione di salvataggio, ma una seconda deflagrazione si è verificata circa tre ore dopo la prima, e si sono perse le comunicazioni con alcuni dei soccorritori. L’operazione è stata poi sospesa a causa dell’incendio derivante e delle condizioni pericolose. Gli esperti stavano valutando la possibilità di riprenderla.

La miniera, vicina al confine ceco, è gestita dalla società mineraria Jastrzebska Spolka Weglowa, o JSW; subito è stata avviata un’indagine. Più di venti persone, compresi i soccorritori, sono stati ricoverati in ospedale con gravi ustioni. I medici dell’ospedale Siemianowice Slaskie, specializzato nel trattamento delle ustioni e delle vittime di incidenti del genere, hanno riferito che alcuni dei pazienti hanno ferite gravissime, tra cui ustioni ai polmoni e ad ampie aree del loro corpo. Il ministro della Salute Adam Niedzielski ha precisato che uno dei cinque morti era tra gli 11 feriti che sono stati portati all’ospedale di Siemianowice in condizioni più gravi; altri sono stati trasferiti in diversi ospedali della regione. I soccorritori stessi sono tra le vittime delle esplosioni, ha aggiunto Morawiecki, intento a offrire solidarietà alle famiglie e a sottolineare la natura pericolosa del lavoro nelle miniere di carbone.

La Polonia basa difatti il proprio fabbisogno energetico sul carbone e su quello importato per quasi il 70% della sua energia, attirando le critiche dell’Unione europea e delle organizzazioni ambientaliste preoccupate per le emissioni di CO2 e il cambiamento climatico. La maggior parte dei giacimenti di carbone si trova nella regione della Slesia meridionale. Molte sono a rischio di esplosioni per il rilascio improvviso di metano. Il governo ha però di recente annunciato che bloccherà le importazioni di carbone dalla Russia entro maggio. La decisione parte dalla spinta della Polonia a liberarsi dalla dipendenza dalle fonti energetiche russe, ed è anche la risposta all’invasione di Mosca all’Ucraina.

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