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Libano, il governatore Salameh accusato di arricchimento illecito e riciclaggio

K metro 0 – Beirut – Quante volte Salameh? Cinque. Dopo averlo convocato in tribunale per ben cinque volte, il giudice libanese Ghada Aoun ha esaurito la pazienza. E ha pronunciato infine la sua accusa contro Riad Salameh. Il governatore della Banca centrale libanese, secondo Aoun, è chiamato a rispondere dei reati di “arricchimento illecito”

K metro 0 – Beirut – Quante volte Salameh? Cinque. Dopo averlo convocato in tribunale per ben cinque volte, il giudice libanese Ghada Aoun ha esaurito la pazienza. E ha pronunciato infine la sua accusa contro Riad Salameh. Il governatore della Banca centrale libanese, secondo Aoun, è chiamato a rispondere dei reati di “arricchimento illecito” e riciclaggio di denaro.

Aoun ha anche accusato il fratello di Salameh, Raja, di “facilitare il riciclaggio di denaro” dopo essere stato arrestato la scorsa settimana per cattiva condotta finanziaria.

La stessa accusa è stata formulata anche contro Anna Kosakova, una cittadina ucraina titolare, insieme a Raja Salameh, di una società.

Il severo magistrato, animato, secondo il governatore, da “inimicizia personale” e ritenuto strumento di una “campagna organizzata per offuscare” la sua reputazione, vuole togliersi, si fa per dire, una curiosità. E sta indagando per accertare se alcuni appartamenti a Parigi siano di proprietà di Riad.

Suo fratello, Raja, aveva affermato in precedenza che appartenevano in realtà alla banca centrale.

All’inizio di quest’anno, il giudice Aoun aveva messo sotto schiaffo il governatore vietandogli di viaggiare a causa della sua presunta cattiva condotta finanziaria. E aveva ordinato alle forze di sicurezza di prelevarlo con la forza per interrogarlo.

Aoun sta esaminando diverse cause legali contro Riad, ma lui non si è mai presentato alle udienze. E ha costantemente negato qualsiasi illecito.

Suo fratello, Raja, è stato arrestato giovedì scorso con l’accusa di “riciclaggio di denaro, appropriazione indebita, arricchimento illecito e contrabbando di grandi quantità di denaro” fuori dal paese.

L’anno scorso il Libano ha aperto un’inchiesta locale sulla ricchezza di Riad Salameh, dopo che la procura svizzera ha chiesto assistenza in un’indagine su oltre 300 milioni di dollari che il governatore avrebbe sottratto alla Banca centrale con l’aiuto di suo fratello.

Salameh deve affrontare cause legali anche in altri paesi europei, tra cui Francia e Gran Bretagna.

Il principale banchiere libanese è accusato, da tre decenni, di politiche che hanno contribuito al collasso finanziario del paese.

Ma è l’intero sistema bancario libanese che è sotto inchiesta.

Lunedì le banche di tutto il paese hanno lanciato uno sciopero di due giorni per protestare contro le misure legali adottate dalla magistratura nei confronti dei principali istituti di credito, inclusi i sequestri di proprietà, la chiusura di alcune filiali e l’emissione di divieti di viaggio per i capi delle banche.

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