K metro 0 – Edimburgo – Nicola Sturgeon, il premier scozzese, sta verificando con attenzione se sia possibile intraprendere la “massima azione possibile” contro le imprese legate al Cremlino attive in Scozia. Il primo ministro ha difatti chiesto una consulenza legale per porre fine alle sovvenzioni pubbliche o sequestrare i beni di chiunque nel suo
K metro 0 – Edimburgo – Nicola Sturgeon, il premier scozzese, sta verificando con attenzione se sia possibile intraprendere la “massima azione possibile” contro le imprese legate al Cremlino attive in Scozia.
Il primo ministro ha difatti chiesto una consulenza legale per porre fine alle sovvenzioni pubbliche o sequestrare i beni di chiunque nel suo paese abbia stretti legami con il regime russo. Un certo numero di oligarchi russi possiede difatti proprietà in Scozia. I ministri hanno anche esortato le imprese a fermare tutti i commerci con la Russia.
Circa 245 milioni di sterline di beni e servizi dalla Scozia sono venduti alla Russia ogni anno, ma il governo scozzese ha chiesto alle aziende di interrompere i collegamenti sulla scia dell’invasione dell’Ucraina. Espatriati scozzesi e famiglia fuggono intanto da Kharkiv in treno colmo all’inverosimile, come tutti i convogli disponibili. Gli enti di beneficenza lanciano inoltre un appello umanitario per l’Ucraina, vale a dire che non sia limitato in alcun modo il numero di rifugiati.
Alla signora Sturgeon è stata poi rivolta in parlamento una domanda dal deputato verde dell’MSP Ross Greer circa Vladimir Lisin, un miliardario russo segnalato per possedere una proprietà sportiva del Perthshire e che ha avuto quasi 700.000 sterline di sovvenzioni agricole dallo Stato. Greer ha così chiesto al primo ministro di “assicurarsi che nessun membro dell’elite russa, nessun socio del Cremlino, riceva denaro pubblico qui in Scozia”. Il premier Sturgeon ha così risposto: “Sia che attualmente si trovino segnalati sulla lista delle sanzioni del Regno Unito o no, le opzioni che saranno esaminate includono – ma non sono limitate – a porre fine al sostegno da parte delle casse pubbliche e congelare o sequestrare i beni in Scozia dovunque possibile”.
Greer ha accolto con favore la volontà del premier e aggiunto: “E’ d’importanza vitale che la Scozia faccia la sua parte nello sforzo di sanzioni internazionali rivolte al Cremlino dopo l’invasione dell’Ucraina di Vladimir Putin”. Lisin avrebbe acquistato la tenuta Aburchill di 3.000 acri nel 2005 ed è elencato in un documento del Tesoro degli Stati Uniti del 2018 di alte personalità politiche e oligarchi in Russia.
E così, il governo scozzese ha dichiarato in maniera ferma che le proprie agenzie economiche useranno tutti i poteri disponibili per non sostenere il commercio e le attività di investimento con la Russia. I ministri promettono supporto e consulenza alle imprese che invitano a bloccare i legami commerciali con la Russia. In una lettera aperta alla comunità imprenditoriale, il segretario alle Finanze e all’Economia Kate Forbes ha dichiarato: “Sappiamo che tutti vogliono fare la cosa giusta qui. Al di là degli investimenti diretti, rivedere le operazioni per i collegamenti e le connessioni con la Russia – anche se indiretti – e poi interromperli è la decisione giusta”.