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Ue, Corte Lussemburgo: no a finanziamenti a Polonia e Ungheria senza Stato di diritto

K metro 0 – Lussemburgo – La Corte di Giustizia dell’Ue si è pronunciata oggi sul delicato contenzioso, relativo alla controversia con Polonia e Ungheria, sullo Stato di diritto, principio affermato dall’articolo 2 del trattato sull’Unione Europea. La sentenza chiarisce che il rispetto dei principi e delle norme, che accomunano tutti gli Stati membri sul

K metro 0 – Lussemburgo – La Corte di Giustizia dell’Ue si è pronunciata oggi sul delicato contenzioso, relativo alla controversia con Polonia e Ungheria, sullo Stato di diritto, principio affermato dall’articolo 2 del trattato sull’Unione Europea.

La sentenza chiarisce che il rispetto dei principi e delle norme, che accomunano tutti gli Stati membri sul piano giuridico e democratico, è condizione necessaria e indispensabile, per partecipare a pieno titolo all’Unione. La conseguenza del mancato adeguamento, a quanto stabilito, potrà causare la perdita di alcune prerogative fondamentali, come il diritto di accedere ai finanziamenti comunitari. Nello specifico, sono già attualmente bloccati quasi cinquanta miliardi di € in aiuti per la ricostruzione post – pandemica. La Polonia, resta tra i principali destinatari delle sovvenzioni europee per l’esercizio finanziario pluriennale 2021 – 2027, con una cifra che si aggira sui 75 miliardi di euro.

Con la pronuncia della Corte, vengono richiamati all’ordine i leader populisti in Polonia e in Ungheria e in tutta l’Unione, che continuano ad essere accusati di violazioni di diritti umani e di libertà democratiche.

I giudizi di oggi confermano che siamo sulla strada giusta”, ha commentato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ricordando che l’esecutivo comunitario deciderà presto come affrontare le situazioni, interne a questi Stati membri.

Il premier ungherese Victor Orban, riconfermato alla guida del suo Paese, ha replicato che “lo stato di diritto è una vendetta politica di Bruxelles”, mentre il Ministro della Giustizia polacco, Sebastian Kaleta, ha dichiarato che “dobbiamo difenderci da quest’attacco alla nostra sovranità”.

Infine, la Procura europea ha annunciato oggi, i primi risultati delle oltre seicento inchieste, condotte su scala continentale, secondo quanto riportato dai media. Risultano frodi all’Unione Europea per più di cinque miliardi di euro. Una nota dolente è rappresentata dal fatto che l’Italia è quello maggiormente interessato da queste inchieste. Verrà posta particolare attenzione anche alla corretta gestione dei fondi, che saranno erogati con il PNRR.

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Luca Testa
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