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Variante Omicron, Delta e contagi: la situazione nel mondo

Variante Omicron, Delta e contagi: la situazione nel mondo

K metro 0 – Adnkronos – Bruxelles – Variante Omicron, Delta e contagi Covid nel mondo: il bollettino settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità, diffuso oggi, fa il punto. A livello globale, l’incidenza dei contagi Covid si è stabilizzata nell’ultima settimana, con quasi 3,8 milioni di nuovi casi confermati tra il 22 e il 28 novembre,

K metro 0 – Adnkronos – Bruxelles – Variante Omicron, Delta e contagi Covid nel mondo: il bollettino settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità, diffuso oggi, fa il punto. A livello globale, l’incidenza dei contagi Covid si è stabilizzata nell’ultima settimana, con quasi 3,8 milioni di nuovi casi confermati tra il 22 e il 28 novembre, dato simile a quello della settimana precedente. Ma l’Europa continua a crescere e negli ultimi 7 giorni è in questa regione che si è registrato il 70% del totale contagi settimanali riportati nel mondo: oltre 2,6 milioni, in aumento del 7% sulla settimana precedente. Spicca il dato dell’Africa, non per i numeri assoluti che indicano 43.730 casi registrati nell’ultima settimana (pari all’1% del totale mondiale), ma per la variazione rispetto alla settimana precedente: l’aumento nei nuovi contagi è stato del 93%.

I riflettori sono puntati sulla regione africana, da cui è partita la prima segnalazione della nuova variante di preoccupazione di Sars-CoV-2, cioè Omicron. Ma l’aumento dei nuovi casi registrati nella regione, puntualizza l’agenzia Onu per la salute, “è da notare che è stato in gran parte dovuto alla segnalazione dei lotti di test antigenici da parte del Sudafrica la scorsa settimana, quindi le tendenze vanno interpretate con cautela”. I casi sono in salita in 3 delle 6 regioni dell’Oms. A crescere nel numero dei contagi questa settimana è anche la regione del Pacifico occidentale (+24%), mentre le regioni Americhe e Sudest asiatico hanno registrato diminuzioni rispettivamente del 24% e dell’11% nell’incidenza degli ultimi 7 giorni.

Il numero dei morti Covid a livello mondiale è diminuito del 10% negli ultimi 7 giorni: risultano oltre 47.500 i nuovi decessi segnalati, e in 2 delle 6 regioni è stato segnalato un aumento (+26% nel Sudest asiatico e +7% in Africa). L’Europa segna invece un lieve calo nelle morti: -2%, per un totale di 29.096 decessi, che rappresentano il 61% del totale di quelli registrati nel mondo. Le morti settimanali sono calate del 36% nelle Americhe e dell’8% nella regione del Mediterraneo orientale. Da inizio pandemia il contatore è salito ormai vertiginosamente e, al 28 novembre, nel mondo sono stati oltre 260 milioni i casi confermati e quasi 5,2 milioni i morti Covid.

L’Europa continua ad essere fra le regioni che riportano la più alta incidenza settimanale di casi Covid per 100.000 abitanti: sono stati 285,2 per 100.000 abitanti. Segue la regione delle Americhe con 64,5 nuovi casi/100.000 abitanti. Regione europea maglia nera anche per la più alta incidenza settimanale di decessi: 3,1 per 100.000 abitanti, mentre in tutte le altre regioni è stato segnalato meno di un nuovo decesso ogni 100.000 abitanti.

Il numero più alto di nuovi casi è stato segnalato dagli Stati Uniti (464.800 nuovi casi; – 31%) nell’ultima settimana monitorata dall’Oms, ma spicca il dato della Germania che è il secondo Paese per contagi settimanali: 406.754 nuovi casi (+22%), numero vicino a quello degli Usa, ma su un totale di popolazione ben diverso (i tedeschi sono circa 80 milioni, negli Usa vivono ben oltre 300 milioni di persone). Terzo Paese per numero di nuovi casi settimanali il Regno Unito (304.374; +8%), seguito dalla Russia (239.215; -8%) e dalla Francia (190.402 nuovi casi; +62%).

VARIANTI – L’attuale epidemiologia globale di Sars-CoV-2 è ad oggi ancora caratterizzata dalla predominanza della variante Delta, mentre la prevalenza di altre varianti continua a diminuire tra le sequenze genomiche inviate a banche dati disponibili pubblicamente e tra i rilevamenti segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità. Omicron, identificata solo di recente, è presente in meno dello 0,1% dei sequenziamenti ed è stata segnalata finora in un numero limitato di Paesi, ma ci sono prove di diffusione in diversi Stati di 4 regioni dell’Oms su 6. E’ il quadro che emerge dall’ultimo bollettino settimanale dell’agenzia ginevrina, aggiornato al 30 novembre.

La Delta ha superato le altre varianti di preoccupazione nella maggior parte dei Paesi. Al momento, la maggior parte dei casi identificati di Omicron sono legati ai viaggi, ma questo fattore può cambiare man mano che aumenteranno le informazioni a disposizione sulla nuova variante, si legge nel report. Per ora, su 839.119 sequenze caricate su Gisaid con campioni raccolti negli ultimi 60 giorni, il 99,8% (837.253) erano casi di Delta. Tutte le altre varianti di preoccupazione pesavano rispettivamente per una quota inferiore allo 0,1%, Omicron compresa. Nel dettaglio si parla di 314 sequenze attribuite a Gamma, 160 ad Alfa, 159 a Omicron, 14 a Beta. Un’altra quota inferiore allo 0,1% comprendeva altre varianti circolanti (incluse le varianti di interesse Mu e Lambda).

Continuano a essere osservate differenze subregionali e a livello di Paese. In particolare, in alcuni Paesi sudamericani la progressione della variante Delta è stata più graduale e altre varianti (Gamma, Lambda, Mu) contribuiscono ancora a gran parte delle sequenze riportate. In Sudafrica, primo Paese a intercettare Omicron, è stato registrato un recente forte aumento del numero di casi in più province, in coincidenza con il rilevamento della nuova variante.

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