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Marocco e Israele accordo di sicurezza e cooperazione militare che non piace all’Algeria

Marocco e Israele accordo di sicurezza e cooperazione militare che non piace all’Algeria

K metro 0 – Rabat – Il Marocco chiude i suoi cieli ai voli da e per la Francia, per timore del Covid-19 (dopo aver cancellato, in precedenza, quelli da e per la Russia, la Gran Bretagna e l’Olanda). Ma apre a un accordo con Israele sulla sicurezza e la cooperazione militare con la firma,

K metro 0 – Rabat – Il Marocco chiude i suoi cieli ai voli da e per la Francia, per timore del Covid-19 (dopo aver cancellato, in precedenza, quelli da e per la Russia, la Gran Bretagna e l’Olanda).

Ma apre a un accordo con Israele sulla sicurezza e la cooperazione militare con la firma, mercoledì, di un memorandum d’intesa fra il suo ministro degli Esteri Abdellatif Loudiyi, e quello israeliano Benny Gantz, già capo di stato di maggiore delle forze di difesa israeliane e oggi vice premier dello Stato ebraico.

Un accordo bilaterale che attesta una convergenza di interessi tra le parti, indicando una comune linea d’azione pattuita, ma non ancora un vincolo contrattuale in senso stretto.

Quella di Gantz in Marocco resta comunque una visita senza precedenti dopo l’accordo di normalizzazione di un anno fa tra i due paesi mediato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Una visita preceduta, lo scorso agosto, da quella del ministro degli Esteri d’Israele, Yair Lapid.

L’intesa raggiunta mercoledì, in particolare, rende più facile per il Marocco acquistare prodotti hi-tech dall’industria della difesa israeliana. Gantz può infatti approvare la vendita di armi e sistemi di difesa avanzati israeliani, fra cui il sistema antimissile israeliano Iron Dome “per rafforzare la difesa del Sahara occidentale e di alte zone militari sensibili”, come riferiscono fonti di stampa spagnole.

La missione di Gantz segna un’intesa che, mentre rafforza i legami tra Israele e Marocco, ha profondamente irritato la vicina Algeria.

In cambio del riconoscimento di Israele, l’amministrazione Trump, a suo tempo, aveva riconosciuto la sovranità di Rabat sul territorio conteso del Sahara occidentale, ex colonia spagnola che il Marocco oggi controlla in larga misura e considera parte del suo territorio sovrano.

Una sovranità contestata dal Fronte Polisario, che rivendica l’indipendenza del Sahara Occidentale, col sostegno dell’Algeria, che, accusata dal Marocco di “azioni ostili”, ha interrotto le relazioni diplomatiche con Rabat.

La visita di Gantz in Marocco, ha dichiarato giovedì un alto esponente algerino, ha preso di fatto di mira il suo paese. “I nostri nemici si stanno mobilitando sempre di più per destabilizzare l’Algeria“, ha detto il presidente del Senato Salah Goudjil, il più alto funzionario algerino dopo il presidente del paese.

All’inizio di novembre, Algeri ha attribuito a Rabat la responsabilità dell’uccisione di tre civili algerini lungo un’autostrada che attraversa il deserto del Sahara occidentale, controllata dal Polisario, in seguito a un attacco contro i loro camion, suscitando il timore di un’escalation. E a sua volta, il capo del Polisario, Brahim Ghali, ha dichiarato, la scorsa settimana, che il movimento ha deciso di intensificare le operazioni militari.

La visita di Gantz a Rabat, secondo il quotidiano statale algerino “El Moudjahid” avrebbe fatto infuriare i sostenitori dei palestinesi in Marocco.

I palestinesi in effetti sono rimasti indignati dagli accordi di di normalizzazione mediati da Trump che hanno visto il Marocco, gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain stabilire piene relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico.

(Il Sudan ha seguito l’esempio a gennaio, ma deve ancora costruire relazioni).

Non solo, ma hanno anche esortato il mondo arabo ad opporsi al riconoscimento di Israele fino a quando non accetterà un accordo di pace che preveda la creazione uno Stato palestinese con la sua capitale a Gerusalemme est, oggi annessa da Israele.

Hamas, il gruppo estremista palestinese che controlla Gaza, ha condannato giovedì il viaggio di Gantz in Marocco.

Normalizzare i legami con gli occupanti, ha dichiarato Hamas, “è una pugnalata alla schiena del popolo palestinese” che incoraggia gli israeliani a compiere violenze e a non rispettare i diritti dei palestinesi.

(AFP)

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