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La Francia taglia i visti concessi ai cittadini del Maghreb

La Francia taglia i visti concessi ai cittadini del Maghreb

K metro 0 – Parigi – Il problema dell’immigrazione sta diventando una questione chiave della campagna per le elezioni presidenziali francesi di aprile del prossimo anno, con i partiti di destra e di estrema destra che sfidano le politiche del presidente centrista Emmanuel Macron. Da quando l’Algeria ha riaperto i suoi confini dopo una chiusura

K metro 0 – Parigi – Il problema dell’immigrazione sta diventando una questione chiave della campagna per le elezioni presidenziali francesi di aprile del prossimo anno, con i partiti di destra e di estrema destra che sfidano le politiche del presidente centrista Emmanuel Macron.

Da quando l’Algeria ha riaperto i suoi confini dopo una chiusura di 15 mesi a causa della pandemia di Covid-19, all’aeroporto Boumedienne di Algeri si è scatenata la corsa ai voli per Parigi.

E da tutto il Maghreb è ripartita una spinta migratoria verso la Francia, che già allarma la leader dell’estrema destra, Marine Le Pen pronta a indire un referendum, come ha detto lunedì, per proporre limiti drastici all’immigrazione se verrà eletta presidente l’anno prossimo.

Ma mentre Macron non ha ancora detto se si ricandiderà all’Eliseo, il portavoce del governo, Gabriel Attal ha dichiarato martedì che la Francia ridurrà il numero di visti disponibili per i cittadini dei paesi del Maghreb, a causa del rifiuto dei loro governi di riprendere i migranti illegali respinti dalle autorità francesi.

Attal ha precisato che il governo francese dimezzerà il numero di visti disponibili per i cittadini provenienti da Algeria e Marocco e ridurrà quelli per i tunisini di quasi un terzo.

“È una decisione che si rende necessaria poiché questi paesi non sono disposti a riprendersi cittadini che noi non vogliamo e non possiamo trattenere in Francia”, ha detto alla radio francese Europe 1.

Il sentimento verso la Francia tra i comuni cittadini tunisini difficilmente migliorerà dopo questa mossa“, ha dichiarato ai giornalisti a Rabat il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita, secondo il quale la decisione è “ingiustificata” e “non riflette la realtà della cooperazione consolare nella lotta alla migrazione irregolare”.

Come aveva già osservato, del resto, Olivier Kempf, un autorevole esperto francese di strategia e geopolitica, Parigi non può ballare da sola e ha bisogno di Algeria, Marocco e Tunisia per cogestire le pressioni demografiche.

(REUTERS)

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