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Messico: migliaia di migranti bloccati nella città prigione di Tapachula

Messico: migliaia di migranti bloccati nella città prigione di Tapachula

K metro 0 – Chiapas – Continua l’esodo dei migranti verso gli Stati Uniti. Sono decine di migliaia al momento quelli bloccati nella città sovraffollata di Tapachula nel sud del Messico che cercano disperatamente di fuggire da quella che dicono sembri un’enorme prigione a cielo aperto. I migranti in maggioranza originarie di Haiti, hanno bisogno

K metro 0 – Chiapas – Continua l’esodo dei migranti verso gli Stati Uniti. Sono decine di migliaia al momento quelli bloccati nella città sovraffollata di Tapachula nel sud del Messico che cercano disperatamente di fuggire da quella che dicono sembri un’enorme prigione a cielo aperto.

I migranti in maggioranza originarie di Haiti, hanno bisogno di permessi per evitare di essere espulsi e continuare il loro viaggio, ma alcuni aspettano da mesi e cresce la disperazione. Le autorità messicane hanno già arrestato più di 147.000 migranti privi di documenti quest’anno, tre volte di più rispetto allo stesso periodo del 2020, secondo il National Migration Institute.

I migranti continuano a riversarsi oltre il confine dal Guatemala, soprattutto da quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è entrato in carica con la promessa di un approccio più umano all’immigrazione, riporta France 24.

Intanto, la polizia e i militari controllano gli ingressi e le uscite dalla città, situata nello stato del Chiapas, rendendo quasi impossibile l’uscita degli stranieri privi di documenti. I migranti affollano la piazza principale della città, gli uffici di trasferimento di denaro dove raccolgono i fondi inviati dai parenti.

Dopo aver attraversato il fiume Rio Grande, i migranti – provenienti anche da Cuba, Venezuela e Nicaragua – si sono raccolti in un improvvisato campo di accoglienza, in precarie condizioni igienico-sanitarie e con temperature vicine ai 40 gradi. Il governo messicano afferma che continuerà a contenere la diaspora dei migranti nel sud nonostante le critiche. 

L’organizzazione è travolta da una marea di richieste di documenti, si contano quest’anno circa 77.559 permessi per migranti, rispetto ai 70.400 per tutto il 2019. Senza i documenti, i migranti non possono lavorare, non hanno altra scelta che vivere per le strade di Tapachula o stipati in camere d’albergo economiche e appartamenti condivisi.

Sono circa 40.000 quelli bloccati nella città di 350.000 persone a dover affrontare il problema del sovraffollamento, manca un’adeguata assistenza sanitaria per il rischio di contagio da coronavirus, ha affermato la scorsa settimana il gruppo di assistenza medica Medici senza frontiere (MSF).

Nel frattempo, gli attivisti per i diritti umani cercano di ottenere un’ingiunzione del tribunale che permetta a 7.000 migranti di lasciare il sud. Dopo la recente repressione, molti migranti temono di essere picchiati, detenuti e deportati in Guatemala se riprendono il loro viaggio alla conquista di una vita migliore.

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